Io attaccata dal demonio

Claudia Koll

Claudia Koll

«Io, attaccata dal demonio» Claudia Koll torna a parlare della sua miracolosa conversione: «Ora sono più bella perché tutte le mattine vado a farmi una lampada, nel senso che entro in chiesa per trovare la luce del Signore». Ma non starà esagerando?

«Sette anni fa, nel buio della mia stanza, sono stata attaccata dal demonio che voleva spingermi a odiare. Gli ho risposto che io ero nata per amare e allora lui ha cominciato a stritolarmi fisicamente, voleva uccidermi. Ho chiesto aiuto al Signore, recitando il Padre Nostro con il crocifisso tra le mani. La mia preghiera è diventata un grido e Dio è intervenuto, una luce è filtrata nella stanza. Ero in peccato mortale. Eppure Lui, Padre misericordioso, mi ha difesa e salvata». Così Claudia Koll si racconta in una lunga intervista (più una confessione, che una chiacchierata) al settimanale Oggi. Tutti la ricordano per i film di Tinto Brass e per le foto ammiccanti, ma è da qualche anno, ormai, che lei pensa solo al Signore, al volontariato, alla preghiera, ai bambini dell’Africa. Un cambiamento repentino e inaspettato, che ha colto di sorpresa un po’ tutti, i suoi fan soprattutto.

Ma Claudia ormai è cambiata: «Tutta la vita ho cercato amore, ma nel modo sbagliato. Una volta pensavo soltanto al lavoro e ai vestiti, al trucco, all’aspetto fisico. Perdevo tempo di fronte allo specchio. Ma da quel giorno speciale è nata una nuova Claudia. Più bella di prima perché tutte le mattine vado a farmi una lampada, nel senso che entro in chiesa per cercare la luce del Signore».

«Un giorno sono andata nella chiesa di Santa Anastasia, a Roma – prosegue -. Volevo l’aiuto di Dio e un sacerdote mi disse: “Cosa cerchi da Lui?”. E io: “Niente, sono una peccatrice”. Quando mi segnì sulla fronte, sentii che il mio cuore si apriva e si riempiva di Gesù. Le ginocchia si sono piegate, mi sono dovuta sedere e ho cominciato a piangere… Era la risposta del Signore».

Tinto Brass e i ruoli sexy che l’hanno resa tanto popolare? Banditi, ora accetta soltanto ruoli che siano in sintonia con la sua nuova anima: «Perché non voglio più proporre modelli negativi. E perché ho capito che sono chiamata a operare attraverso i talenti ricevuti dal Signore. Ma, non lo nego, all’inizio ho pensato di farmi suora: Lui era entrato in modo così prepotente nella mia vita che ho creduto d’essere chiamata in quella direzione». Da un estremo all’altro, dai nudi e le provocazioni, alla vocazione. Un cambiamento che suscita stupore.

Tratto dal sito: Libero News