Tredicina a Sant’Antonio da Padova

Sant'Antonio di Padova

Sant'Antonio di Padova

Inizia il 31 Maggio e termina il 12 Giugno

31 Maggio – 1° giorno
La Parola di Dio

La parola di Dio

Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime.
Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: appena s’è osservato, se ne va, e subito dimentica com’era.

Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.

(Gc 1,21-25)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “Sono i poveri, i semplici, gli umili, che hanno sete della parola di Vita e dell’acqua della Sapienza. Al contrario, I mondani che si inebriano con il calice d’oro del vizio, i saputi, i consiglieri dei potenti, credetemelo, non si lasciano annunciare il Messaggio divino. è un grande segno di predestinazione l’ascoltare volentieri la parola di Dio. Come l’esule, il quale cerca e sente con piacere le notizie provenienti dalla sua terra, dimostra di amare la sua patria, così si può dire che abbia già il cuore rivolto al Cielo il cristiano che ascolta con interesse chi gli parla della Patria celeste”.

Preghiamo

O Signore, noi Ti invochiamo: per l’intercessione di Sant’Antonio, dottore evangelico e messaggero della tua verità, fa’ che ascoltiamo di cuore la tua voce e custodiamo fedelmente la tua parola. Per Cristo nostro Signore. Amen.

– Padre nostro…

Il cuore nello scrigno

Nella predicazione frate Antonio raccomandava molto il distacco dalle cose di questo mondo e l’amore alla povertà. Il Signore volle dare maggiore autorità alle parole del Santo con un prodigio strepitoso.
Mentre egli predicava a Firenze, morì un uomo molto ricco che non aveva voluto ascoltare le esortazioni del Santo. I parenti del defunto vollero che i funerali fossero splendidi e invitarono frate Antonio a tenere l’elogio funebre. Grande fu la loro indignazione quando udirono il santo frate commentare le parole del vangelo: «Dove è il tuo tesoro, ivi è Il tuo cuore», dicendo che il morto era stato un avaro ed un usuraio. Per rispondere all’ira dei parenti ed amici il Santo disse: “Andate a vedere nel suo scrigno e vi troverete il cuore”. Essi andarono e, con grande stupore, lo trovarono palpitante in mezzo al denaro e ai gioielli. Chiamarono pure un chirurgo perché aprisse il petto al cadavere. Questi venne, fece l’operazione e lo trovò senza cuore. Dinanzi a tale prodigio parecchi avari e usurai si convertirono e cercarono di riparare al male compiuto.

– Non cercare le ricchezze che rendono l’uomo schiavo e lo mettono in pericolo di dannarsi, ma la virtù, la sola accetta a Dio.

1 Giugno – 2° giorno
La Parola di Dio

La parola di Dio

Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?
O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!

In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.
Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

(Mt 7,7-11; 18,19-20)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “L’orazione è un’effusione di affetto verso Dio, un devoto e familiare colloquio con Lui, un riposo della mente illuminata dall’alto che cerca di godere di Lui quanto più è possibile.
La preghiera è anche il sollecitare i beni temporali necessari alla vita presente, ma quelli che ne fanno domanda al Signore con vero spirito cristiano, subordinano sempre la propria alla sua volontà, anche se a pregare li spinge unicamente il bisogno: solo il Padre celeste sa che cosa veramente ci è necessario nell’ordine temporale.
La preghiera è infine azione di grazie, cioè riconoscere i benefici ricevuti e offrire in cambio a Dio tutte le nostre opere, cosicché la nostra preghiera sia continua”.

Preghiamo

O Signore Gesù che ci hai insegnato a pregare e ci hai dato l’esempio della vera preghiera, concedici la grazia di pregare senza stancarci mai e di vivere nella perfetta comunione con Te che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

– Padre nostro…

Le passere in prigione

Fernando (nome di Battesimo di S. Antonio) amava tanto Dio e i genitori. L’amore per Dio lo dimostrava con lunghe preghiere, e l’amore a papà e mamma con l’obbedienza pronta e lieta.
Alla voce dei genitori che lo chiamavano, egli era pronto a lasciare il gioco e anche la preghiera.

Una volta il Signore premiò il suo ardente desiderio di andare in chiesa in questo modo: era la stagione in cui nei campi biondeggia il frumento e le passere, a stormi, si calano sulle spighe producendo danni. Il padre affidò a Fernando il compito di sorvegliare il campo allontanando le passere durante la sua assenza. Il fanciullo ubbidì, ma dopo un’ora senti un grande desiderio di andare in chiesa a pregare. Allora chiamò a raccolta tutte le passere e le rinchiuse in una stanza della casa. Quando il padre ritornò, si meravigliò di non trovare Fernando nel campo e lo chiamò per sgridano. Ma il figlio lo rassicurò che neppure un chicco di grano era stato mangiato; lo condusse in casa e gli mostrò le passere prigioniere poi apri le finestre e le lasciò libere.
Il padre, sorpreso, strinse al cuore e baciò il figlio straordinario.

– ll Signore chiede l’obbedienza verso coloro che hanno autorità o la premia sempre, in questa o nell’altra vita.

2 Giugno – 3° giorno
La Parola di Dio

La parola di Dio

Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi.
Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.

(Ez 36,25-28)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “Come deve essere la contrizione per il peccato? Ascolta il salmista: «Uno spinto contrito è sacrificio a Dio, un cuore affrante e umiliate, Dio, tu non disprezzi» (Sal 51,19).
In queste parole sono indicate la compunzione di spirito per i peccati, la riconciliazione del peccatore, la contrizione universale per tutti i peccati e l’umiliazione continua del peccatore pentito. Lo spirito del penitente, quand’è lacerato e coperto di ferite, è un olocausto gradito a Dio. Egli si riconcilia con il peccatore e il peccatore con Lui”.

Preghiamo

O Signore, Tu non vuoi la morte dei peccatori, ma la loro conversione e la loro salvezza: noi Ti chiediamo perdono dei nostri peccati e Ti preghiamo di aiutare il nostro cammino verso di Te, nostro sommo e unico Bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.

– Padre nostro…

Il peccatore pentito

La predicazione di frate Antonio oltre alla glorificazione di Dio e al trionfo della Chiesa mirava alla conversione dei peccatori, perciò dopo aver dimostrato la bruttura del peccato ed il male che produce nell’anima, esortava gli uditori a fare una sincera e buona confessione. Un giorno andò da lui un grande peccatore, deciso di cambiar vita e di riparare a tutti i mali commessi. S’inginocchiò ai suoi piedi ed era tale la sua commozione da non riuscir ad aprire bocca, mentre lacrime di pentimento gli bagnavano il volto.
Allora il santo frate Io consigliò di ritirarsi e di scrivere su di un foglio i suoi peccati. L’uomo ubbidì e ritornò con una lunga lista.
Frate Antonio li lesse a voce alta, poi riconsegnò il foglio al penitente che se ne stava in ginocchio. Quale fu la meraviglia del peccatore pentito, quando vide il foglio perfettamente pulito! I peccati erano spariti dall’anima del peccatore e così pure dalla carta.

– Mediante la grazia sacramentale la confessione libera l’ani­ma dal peccato. Porta sempre un sincero dolore dei peccati quando vai a confessarti e il Signore ti perdonerà.

3 Giugno – 4° giorno
La Parola di Dio

La parola di Dio

Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.

“Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?
Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento […]”

(Gv 14,23 ; 15,4-5)

Dagli scritti di Sant’Antonio: Con la grazia è lo stesso Spirito Santo che come uno sposo si unisce all’anima che l’amore penitente ha purificato. Nozze divine da cui nasce il cristiano, erede della vita eterna… Perciò possiamo dire al Figlio di Dio: “Ecco noi siamo tue ossa e tua carne”.
Signore Gesù, pietà della nostra debolezza, perdono per i nostri peccati! Pietà di noi, membra tue, o Signore; tendici la mano fraterna, affinché ogni giorno della vita terrena sia un passo avanti nel nostro pellegrinare verso la Casa celeste. Fa’ che noi peccatori ci avviciniamo a Te, che Ti ascoltiamo. Degnati di accoglierci con Te e ristorarci alla Mensa della vita eterna!”.

Preghiamo

Fa’ che torniamo, Dio della salvezza, all’unione d’amore con Te, perché senza di Te non possiamo fare niente e il nostro cuore non trova pace finché non riposa in Te. Per Cristo nostro Signore. Amen.

– Padre nostro…

L’umile esaltate

Il Santo Vangelo insegna: «Chi si umilia sarà esaltate». Questa verità vale particolarmente per frate Antonio rimasto fino allora, nel più grande nascondimento e la cui scienza venne conosciuta per caso.
Nel settembre del 1222, nella cattedrale di Forlì, si teneva la consacrazione sacerdotale di alcuni chierici francescani e domenicani. Fra quelli che assistevano al sacro rito c’era anche frate Antonio. Al termine della cerimonia il predicatore che doveva tenere l’importante discorso sulla grandezza del Sacerdozio venne a mancare. lì Padre Provinciale rivolse l’invito a parecchi, ritenuti bravi oratori, ma tutti si rifiutarono perché impreparati. Si rivolse allora al nostro fraticello che per obbedienza accettò e salì sul pulpito.
Tutti si aspettavano di sentire poche parole incerte e disadorne, invece dopo un’introduzione calma frate Antonio incominciò ad infervorarsi e pronunciò un discorso chiaro, vibrante e pieno di sapienza. Fu per tutti una rivelazione e il Padre Provinciale lo nominò predicatore della Romagna contro l’eresia degli Albigesi.
Da quel giorno frate Antonio cominciò a percorrere le città d’Italia attirando tanta gente ad ascoltare la sua infiammata parola.

– Conservati umile se vuoi avere la predilezione del Signore.

4 Giugno – 5° giorno
La Fede

La parola di Dio

Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza.
Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo – aveva circa cento anni – e morto il seno di Sara.
Per la promessa di Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia. E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato come giustizia, ma anche per noi, ai quali sarà egualmente accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.

(Rm 4,18-25)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “La fede è la virtù principale e chi non crede è simile a quegli Ebrei che nel deserto si ribellarono a Mosè. Senza la fede non si entra nel regno di Dio, essa è la vita dell’anima.
li cristiano è colui che, con l’occhio del cuore illuminato dalla fede, intuisce i misteri di Dio e ne fa pubblica professione.
La fede vera è accompagnata dalla carità. Credere in Dio, per il cristiano, non significa tanto credere che Dio esiste e neppure credere che Egli è verace, significa credere amando, credere abbandonandosi in Dio, unendosi e uniformandosi a Lui”.

Preghiamo

O Signore, noi Ti ringraziamo per il dono della fede: Ti chiediamo che essa aumenti in noi e sia fondata sempre più sulla tua Parola, affinché la nostra vita sia orientata verso di Te e possiamo portare frutti di buone opere. Per Cristo nostro Signore. Amen.

– Padre nostro…

Il cibo avvelenato

Il grande numero di ascoltatori che accorrevano alle prediche di frate Antonio e le conversioni ch’egli otteneva, riempivano sempre più con odio gli eretici di Rimini, che pensarono di farlo morire avvelenato Un giorno finsero di voler discutere con lui su alcuni punti del catechismo e lo invitarono ad un pranzo. Il nostro fraticello, che no voleva perdere l’occasione per fare del bene, accettò l’invito.
Ad un certo momento gli fecero mettere dinanzi una pietanza avvelenata. Frate Antonio, ispirato da Dio, se ne accorse e li rimproverò dicendo: “Perché avete fatto questo?”. “Per vedere – risposero – se sono vere le parole che Gesù disse agli Apostoli: “Berrete il veleno e non vi farà male»”. Frate Antonio si raccolse in preghiera, tracciò un segno di croce sul cibo e poi mangiò serenamente, senza riportarne danno alcuno.
Confusi e pentiti della loro cattiva azione, gli eretici domandarono perdono, promettendo di convertirsi.

– Fai sempre il segno di croce chiedendo la benedizione del Signore prima di sederti a tavola? Prendi fin d’ora questa santa abitudine.

5 Giugno – 6° giorno
La Speranza

La parola di Dio

Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

(Rm 5,1-5)

Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo.

(Rm 15,13)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “La speranza è l’attesa dei beni futuri… Alla disperazione manca la forza per progredire perché chi ama il peccato non può tendere alla gloria futura. Tuttavia bisogna che la speranza non diventi presunzione, ma sia accompagnata dal timore, che è principio di sapienza. ­Nessuno infatti può giungere a gustare la dolcezza della sapienza se prima non assaggia l’amarezza del timore… Finché l’uomo spera Dio gli concede il perdono, la grazia; se l’uomo si pente dei sui peccati, può sperare la dolcezza del perdono”.

Preghiamo

O Signore, noi Ti chiediamo che il nostro cuore sia fortificato dalla virtù della speranza e che i nostri occhi si fissino là dove sono le nostre vere ed eterne gioie. Per Cristo nostro Signore. Amen.

– Padre nostro…

Di fronte ad Ezzelino

Il S. Vangelo insegna a proteggere i poveri e i deboli.
Frate Antonio non si accontentava di predicare questa verità, la metteva in pratica.
In quel tempo un crudele tiranno, Ezzelino da Romano, ai piedi del Grappa, faceva tanto soffrire le popolazioni del Veneto, commettendo violenze d’ogni genere contro tutti. Con i suoi soldati terrorizzava i contadini, opprimeva i poveri e combatteva i signori meno potenti di lui. Aveva rinchiuso nelle prigioni del suo castello anche i San Bonifacio, signori di Verona.
Nessuno osava presentarsi a quel despota per domandare clemenza, temendo la sua ferocia.
Frate Antonio, al quale stavano a cuore la giustizia e la carità, si recò nel palazzo di Ezzolino e tentò l’incredibile, rimproverando ad Ezzelino in persona i suoi misfatti ed avvertendolo che avrebbe subito i tremendi castighi di Dio.
Ezzelino non volle piegarsi davanti al frate, ma neppure osò fargli del male; comprese le gravi parole, i giusti richiami e più tardi diede la libertà ai San Bonifacio. Qualche tempo dopo, durante un combattimento, il tiranno morì sconfitto ed umiliato.

6 Giugno – 7° giorno
L’Amore

La parola di Dio

Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

(Gv 15,9-13)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “C’è un solo amore verso Dio e il prossimo: è lo Spirito Santo, perché Dio è amore.
L’amore, dice Sant’Agostino, ha avuto da Dio questa norma: che noi amiamo Dio per Se stesso con tutto il cuore e il prossimo come noi stessi; cioè per lo stesso fine e per lo stesso motivo per cui amiamo noi stessi, quindi nel bene.
Com’è grande l’amore di Dio per noi Egli ci manda il suo Figlio unigenito affinché noi amiamo Lui, senza il quale vivere è morire poiché chi non ama rimane nella morte.
Se Dio ci ha amato a tal punto da darci il suo Figlio diletto, per cui tutto è stato fatto, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri”.

Preghiamo

Riempi, o Signore, i nostri cuori con il fuoco del tuo amore; concedici di consumare la nostra vita nell’amore verso di Te, sommo Bene, e nell’amore verso tutti i nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

– Padre nostro…

Un morto in tribunale

Molti credono che il sacerdote e il religioso lasciando la famiglia manchi di pietà e calpesti i santi affetti e i doveri verso i genitori. Costoro cadono in un madornale errore; chi si consacra a Dio continua ad amare teneramente, anzi nel modo migliore, tutti i suoi cari. Ecco una prova: frate Antonio riuscì a salvare il padre, falsamente accusato.
Mentre Antonio si trovava a Padova, nella città di Lisbona un giovane uccise di notte un suo nemico e lo seppellì nel giardino del padre di Antonio. Trovato il cadavere, venne accusato il padrone del giardino. Costui cercò di dimostrare la sua innocenza, ma non riuscì. lì figlio, saputo ciò, andò a Lisbona e si presentò al giudice dichiarando l’innocenza del genitore ma questi non volle credergli.
Il Santo allora fece portare in tribunale il cadavere dell’ucciso e, tra lo spavento del presenti, lo richiamò in vita e gli domandò: “è stato mio padre ad ucciderti?”. Il risuscitato, mettendosi a sedere sul lettino, rispose: “No, non è stato tuo padre” e ricadde supino, ritornando cadavere.
Allora il giudice, convinto dell’innocenza di quell’uomo, lo lasciò andare.

– Ricorda: il Signore protegge sempre gli innocenti.

7 Giugno – 8° giorno
L’Eucaristia

La parola di Dio

” […] Io sono il pane della vita.
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”.
Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me […].

(Gv 6,48-57)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “Dobbiamo fermamente credere e apertamente confessare che quel lo stesso corpo che nacque dalla Vergine, tu appeso alla croce, giacque nel sepolcro, risuscitò il terzo giorno, salì alla destra del Padre, è lo stesso corpo dato da Gesù come cibo agli Apostoli e Io stesso che la Chiesa consacra ogni giorno e distribuisce ai fedeli.
Sull’altare, sotto i segni del pane e del vino, è presente Gesù stesso, rivestito dell’umana carne con la quale si offrì al Padre divino e anche ora quotidianamente si offre. Chi lo riceve è ricolmato di ogni bene: le tentazioni sono smorzate, le amarezze si cambiano in gioie e la pietà trova il suo alimento”.

Preghiamo

Signore Gesù Cristo che nell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, concedici che il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue operi la nostra redenzione e trasformi la nostra vita in una comunione più piena con Te e con i fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

– Padre nostro…

La mula in ginocchio

Gli eretici insegnavano che nella SS. Eucaristia non è presente Gesù vivo e vero.
Uno di questi di nome Bonillo, fece a frate Antonio questa proposta: Io terrò digiuna la mia mula per tre giorni, poi la condurrò sulla piazza di Rimini e tu le presenterai dinanzi la SS. Eucaristia. Nello stesso tempo, io le metterò vicino del fieno. Se la mula rifiuterà di mangiare per adorare quel pane che tu dici essere il Corpo di Cristo, io crederò nell’Eucaristia”.
ll santo frate accettò la proposta.
Arrivato il giorno stabilito, una grande moltitudine di gente si era radunata nella piazza.
Giunto Bonillo con la mula affamata, frate Antonio andò a prendere, in una vicina chiesa, la SS. Eucaristia e si portò dinanzi alla mula. Nello stesso istante Bonillo mise davanti alla bestia del fieno. La mula non badò al fieno, piegò le ginocchia anteriori e chinò il muso fino a terra, in atto di adorazione. Dalla folla si alzò un grido trionfale alla Santissima Eucaristia, mentre l’eretico Bonillo cadeva in ginocchio convertito.

– Ravviva la tua fede nella presenza reale di Gesù nella SS. Eucaristia: inginocchiati davanti al tabernacolo e ricevi Cristo come si conviene.

8 Giugno – 9° giorno
La Croce di Cristo

La parola di Dio

Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio. D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.

(Gal 1,3-5; 6,14-17)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “Il cristiano deve appoggiarsi alla Croce di Cristo come il viandante si appoggia al bastone quando intraprende un lungo viaggio. Deve aver ben impressa nella mente e nel cuore la Passione di Cristo perché soltanto da tale sorgente deriva la parola della vita e della pace, della grazia e della verità.
Volgiamo i nostri occhi a Gesù, al Signore nostro inchiodato alla Croce di salvezza! Crocifiggiamo la nostra carne alla sua Croce mortificando i sensi; piangiamo per le iniquità che abbiamo commesso noi e per quelle del nostro prossimo”.

Preghiamo

Gesù, imprimi in noi il ricordo della tua Passione; Signore aiutaci a seguirti, portando ogni giorno insieme con Te la nostra croce per poter partecipare alla gioia della tua risurrezione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

– Padre nostro…

La predica al pesci

Frate Antonio, con la parola eloquente e chiara, smascherava la cattiveria degli eretici e la falsità degli errori che essi divulgavano; perciò costoro lo odiavano e con tutti i mozzi cercavano d’impedire che i fedeli andassero ad ascoltarlo.
Una volta, nella città di Rimini, riuscirono nel loro intento: nessuno si presentò alla predica di frate Antonio.
Il santo predicatore allora, ispirato da Dio, andò sulla vicina spiaggia del mare Adriatico e incominciò a dire: “Udite la parola di Dio, o pesci, perché gli uomini non vogliono udirla”. Subito si avvicinò alla riva una grande moltitudine di pesci, e tutti stavano col capo fuori dell’acqua, attenti alle parole del santo frate, che esortava a lodare il Signore, creatore dell’acqua, nella quale trovavano il loro alimento e vivevano in tanta serenità.
Meravigliati, i pescatori che stavano sulla spiaggia corsero in città a raccontare il miracolo e, in breve, la spiaggia si riempì di gente, cosicché frate Antonio, con grande dispetto degli eretici, poté tenere, anche quella volta, la predica.

9 Giugno – 10° giorno
Lo Spirito Santo

La parola di Dio

” […] Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi.
Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.
In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.
Gli disse Giuda, non l’Iscariota: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?”.
Gli rispose Gesù: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto […]”.

(Gv 14,16-26)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “A contatto con lo Spirito Santo l’anima perde via via le sue macchie, la freddezza, la durezza e si trasforma tutta nel fuoco che la brucia; lo Spirito Santo, infatti, è ispirato all’uomo per infondergli una sua somiglianza, per quanto è possibile. Sotto la sua azione l’uomo si purifica, si riscalda, arriva all’amore di Dio, come dice l’Apostolo: «L’Amore divine s’è versate nei nostri cuori, per le Spirito Sante che ci fu date».
Si, l’anima del giusto, nella quale lo Spirito Santo abita con i suoi doni ineffabili, diviene fragrante di divinità come una stanza in cui si conserva un balsamo prezioso”.

Preghiamo

Vieni, o Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del tuo amore. Tu che con il Padre e il Figlio vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

– Padre nostro…

Il dono della bilocazione

S. Antonio è conosciuto in tutto il mondo con il nome di Taumaturgo, cioè operatore di miracoli, perché durante la sua vita il Signore per mezzo suo compì molte meraviglie.
Una volta ebbe anche il dono della bilocazione per cui poté trovarsi nello stesso tempo in due luoghi distinti.
Teneva a Montpellier, in Francia, un corso di predicazione. Durante il discorso nella chiesa cattedrale si ricordò che quel giorno toccava a lui cantare l’Alleluia durante la Messa conventuale che si celebrava nel suo convento, ed egli non aveva incaricato nessuno di sostituirlo. Allora sospeso il discorso, si tirò il cappuccio sul capo e rimase immobile per alcuni minuti.
Meraviglia! Nel medesimo tempo i frati Io videro nel coro della loro chiesa e Io udirono cantare I’Alleluia.
AI termine del canto i fedeli della cattedrale di Montpellier Io videro scuotersi come dal sonno e riprendere la predica.
In questo modo Dio dimostrò quanto fossero a Lui gradite le fatiche del servo fedele.

– Nel servire fedelmente il Signore ci sarà sicura ricompensa, Dio non smentisce quello che ha promesso.

10 Giugno – 11° giorno
La Madonna

La parola di Dio

Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”.
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”.
Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”.
Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.

(Lc 1,26-38)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “Il Signore aveva creato il paradiso terrestre O vi pose l’uomo perché vi lavorasse e Io custodisse. Purtroppo, Adamo malamente Io lavorò e malamente lo custodi. Fu quindi necessario che Dio creasse un altro Paradiso, di gran lunga più bello: la Madonna. In questo secon­do Paradiso fu posto il nuovo Adamo, Gesù, che vi compì opere grandi e Io custodì conservandolo incontaminato.
O Madre mia, come sei bella nell’anima e splendente nel corpo, nelle delizie della vita eterna!
In questo mondo la beata Vergine fu poverella e sconosciuta, ma in Cielo è gloriosa e bella, Regina degli Angeli. Che Ella ti inebri in ogni tempo! Che tu sia sempre rapito nel suo amore così che, assorto in Lei, tu sappia disprezzare i piaceri ingannevoli del mondo e calpestare la concupiscenza della carne”.

Preghiamo

Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, rivolgi a noi i tuoi occhi misericordiosi, soccorrici nelle nostre difficoltà, assistici durante la vita e nell’ora della nostra morte. Amen.

– Padre nostro…

Il demonio burlato

Frate Antonio non era solo perseguitato dagli eretici, ma anche dal demonio al quale strappava molte anime.
Il diavolo perciò cercava di disturbano mentre predicava e di allontanare chi andava da lui.
Un giorno nella città di Limoges, in Francia, il Santo teneva un discorso all’aperto perché nessuna chiesa poteva contenere il grande numero di ascoltatori accorsi.
All’improvviso il cielo si copri di dense nubi che minacciavano di precipitare in un grande acquazzone. Alcuni ascoltatori impauriti, cominciarono ad andarsene, ma frate Antonio li richiamò assicurando loro che non sarebbero stati toccati dalla pioggia.
Infatti la pioggia cominciò a cadere a dirotto tutt’intorno, lasciando perfettamente asciutto il terreno occupato dalla folla. Terminata la predica, tutti lodarono il Signore per il prodigio che aveva compiuto e si raccomandarono alle preghiere del santo frate così potente contro le insidie del demonio.

– Quando ti senti tentato dal diavolo, ricorri anche tu all’in­tercessione di S. Antonio da Padova.

11 Giugno – 12° giorno
La Testimonianza cristiana

La parola di Dio

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”.

(Mt 5,13-16)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “Voi siete la luce del mondo!… Ecco, il sole è fonte di calore e di luce. Ebbene, come la loro sorgente, così dai testimoni di Cristo devono sgorgare vita e dottrina a beneficio degli altri. Sia ardente di carità la tua vita, sia chiara la tua dottrina.
Il cristallo, percosso dai raggi del sole, li riverbera. Così il credente, illuminato dal fulgore di Cristo deve emettere scintille di parole e di esempi e accendere il prossimo”.

Preghiamo

Signore Gesù che hai comandato ai tuoi Apostoli di essere tuoi testimoni fino ai confini della terra, concedici di credere in Te, di amarti e di seguirti in modo che la nostra vita sia una vera testimonianza di Te davanti agli uomini. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

– Padre nostro…

La celeste visione

Frate Antonio era ancor giovane, ma per le troppe fatiche sostenute si sentiva sfinito ed ottenne dai Superiori un periodo di riposo.
Un benefattore dell’Ordine, il Conte Tiso di Camposampiero, lo volle presso di sé perché con il riposo gli potessero presto ritornare le forze. Qui avvenne la celestiale visione!
Una notte il Conte Tiso vide la stanzetta abitata dal santo, tutta illuminata. Si avvicinò pian piano e spiò dall’apertura. Vide frate Antonio che teneva in braccio Gesù Bambino. La soave visione di paradiso durò parecchio tempo; poi Gesù disparve e la stanzetta ritornò nel buio.
Solo più tardi, il Conte Tiso divulgherà l’accaduto del quale volle che, in obbedienza ai desideri del Santo, nessuno fosse informato prima della sua morte.
Con questo atto di tenerezza Gesù volle premiare anche su questa terra l’amore che gli aveva dimostrato il suo servo buono e fedele.

– Ricorda che nessuna opera compiuta per la gloria di Dio e per il bene dei nostri fratelli resterà senza premio in questa e nell’altra vita.

12 Giugno – 13° giorno
Il nostro destino eterno

La parola di Dio

“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io […]”.

(Gv 14,1-3)

Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.

(Gv 16,33)

Dagli scritti di Sant’Antonio: “O anima cristiana, se sarai fedele nella prova terrena, un giorno vedrai quel che mai occhio umano contemplò. Per te, infatti, è detto nella Scrittura: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchie udì, né mal entrarono in cuore dl uomo, queste ha preparate Dio per celere che Io amano» (1 Cor 2,9)… Allora sarà veramente sazio il tuo occhio, perché vedrai Colui che tutto vede… Allora sarai vera­mente regina tu, che ora sei schiava in esilio; sarai piena di delizia nel corpo e nell’anima glorificati. Il tuo cuore si dilaterà in una gioia indicibile.
Ora, come pellegrini del Cielo, posiamo stanchi la testa sulla pietra che è la costanza nella fede… ma un giorno reclineremo il capo sul petto di Gesù, come Giovanni apostolo nell’ultima Cena. Quanto grande è la tua dolcezza, o Signore! Tu la tieni nascosta per coloro che Ti onorano. Si, la tieni nascosta perché più ferventemente la cerchiamo, perché cercandola la troviamo, perché amandola la gustiamo in eterno!”.

Preghiamo

O Signore Dio onnipotente, Tu ci hai fatti per Te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te: concedi a noi, tuoi figli, di camminare spediti verso la Patria celeste alla quale tendiamo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

– Padre nostro…

Come muore un santo

A Camposampiero Frate Antonio si ammalò gravemente ed espresse il desiderio di essere portato a Padova per morire nel suo convento di S. Maria. Venne tosto disteso su di un carro, tirato da due buoi. Ma quando il carro giunse alle porte di Padova, si fece una breve sosta nel convento dell’Arcella.
Qui l’ammalato peggiorò e domandò il S. Viatico e l’Estrema Unzione. Poi cominciò a cantare l’inno alla Madonna: “O gloriosa Signora, innalzata sopra le stelle…”. Intorno a lui i frati pregavano e piangevano. Ad un certo momento i suoi occhi velati, si aprirono, e si fissarono estatici e lucenti in alto come se vedessero qualche cosa di divino. Il frate che lo sorreggeva gli chiese: “Che cosa guardi?”.
Con voce che manifestava tutta la sua gioia, rispose: “Vedo il mio Signore!”. Poco dopo Frate Antonio era in cielo: 13giugno 1231. La notizia della sua morte venne diffusa nella città dai fanciulli che andavano gridando: “è morto il Santo, è morto il Santo!”. Mentre le campane suonavano a distesa.

– Sii molto devoto a questo Santo e sforzati di imitarne le virtù.