Carnevale nella Chiesa Cattolica

Carnevale

Carnevale

Tradizionalmente nei paesi cattolici, il Carnevale ha inizio con la Domenica di Settuagesima (la prima delle nove che precedono la Settimana Santa secondo il calendario Gregoriano; finisce il martedì precedente il Mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima. Il momento culminante si ha dal Giovedì grasso fino al martedì, ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso). Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. In realtà la Pasqua Cattolica può cadere dal 22 marzo al 25 aprile (Calcolo della Pasqua) e intercorrono 46 giorni tra il Mercoledì delle Ceneri e Pasqua. Ne deriva che in anni non bisestili Martedì grasso cade dal 3 febbraio al 9 marzo. Per questo motivo i principali eventi si concentrano in genere tra i mesi di febbraio e marzo.

Per la Chiesa cattolica il Tempo di Carnevale è detto anche Tempo di Settuagesima. Essa considera il Carnevale (Settuagesima) come un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio. Si celebrano le Sante Quarantore (o carnevale sacro), che si concludono, con qualche ora di anticipo, la sera dell’ultima domenica di carnevale. La Chiesa cattolica ha però durante il corso della storia, condannato il Carnevale in quanto contrario ai dettami di rigore imposto dall’istituzione stessa. Secondo antiche tradizioni il Carnevale durava l’intero periodo invernale, dal giorno di commemorazione dei defunti sino al primo giorno di Quaresima e il travestimento serviva non a nascondere la propria identità sebbene a rimandarne a un’altra. L’antica tradizione riporta anche alla celebrazione del ricordo della Strage degli Innocenti allor quando un bambino nominato episcopellus esercitava il suo effimero potere semel in anno sino al giorno del 28 dicembre, dì indicato per il ricordo della strage di infanti ordinata da Erode.

Perché ci si maschera?

Presso le popolazioni arcaiche, portare una maschera significava essere posseduti da uno spirito, oppure difendersi da una possessione. Esistono leggende che risalgono al periodo neolitico, che legano la fecondità e la fertilità alla reincarnazione delle anime. Visto che si pensava che nell’aldilà tutto fosse a rovescio, durante il Carnevale ci si metteva i vestiti a rovescio, e mascherandosi si invitavano gli spiriti e le anime trapassate a visitare i villaggi. Si dava loro la possibilità di fare bagordi in cambio di abbondanti raccolti.
Le credenze ancestrali sono lentamente scomparse dalla nostra mente, ma la festività del Carnevale, in tutti i suoi aspetti, rimane permeata di rituali mitici.
Anche le maschere che hanno un’apparenza innocente, in realtà rivelano il loro carattere occulto. Facciamo due esempi: Arlecchino è l’espressione della vitalità dell’aldilà con tutti i suoi splendori e le sue ricchezze; Pierrot è un ragazzo che, essendosi mascherato, è stato trascinato nell’altro mondo. Vi ha lasciato l’anima e dunque possiede questo sguardo stralunato, assente, quasi fosse un fantasma.

Romani 8,5-9 “Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito.
Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace;

infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui.”

Galati 5,16-24, 6,8 “Camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio.
E quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna.”

Efesini 5,3-4 “Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento.”

Colossesi 3,5-8 “Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. Per queste cose viene l’ira di Dio, e così vivevate un tempo anche voi, quando vivevate in esse. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene.