Indulgenza plenaria per i defunti

Dio tende la Sua mano

Dio tende la Sua mano

I peccati non solo distruggono o feriscono la comunione con Dio e ci escludono dalla vita eterna (colpa), ma compromettono anche l’equilibrio interiore della persona e il suo ordinato rapporto con le creature. Per un risanamento totale, non bastano il pentimento e la remissione della colpa con la confessione, ma anche la riparazione del disordine provocato che deve essere espiato (pena) o sulla terra con preghiere, penitenze e opere di pietà volontarie o in purgatorio. Mentre con la confessione cancelliamo la colpa, ma non la pena, l’indulgenza plenaria rimette da sola tutta la pena.

Si concede l’indulgenza plenaria, applicabile soltanto alle anime dei defunti e lucrabile una sola volta all’anno, al fedele che presenta le seguenti condizioni:

  1. Essere battezzato e non scomunicato;
  2. Avere l’intenzione di ottenere l’indulgenza;
  3. Conversione del cuore ed esclusione di qualsiasi affetto al peccato anche veniale;
  4. Confessione individuale;
  5. Partecipare alla Santa Messa e Comunione eucaristica;
  6. Dal 1° a1 8 novembre visitare il cimitero e, durante la visita pregare, anche solo mentalmente, per i defunti.
  7. Dal mezzogiorno del 1° a tutto il 2 novembre visitare una chiesa o un oratorio e, durante la visita:
  • rinnovare la professione di fede, mediante la recita del Credo (per riaffermare la propria identità cristiana);
  • recitare il Padre nostro (per riaffermare la propria identità di figli di Dio, ricevuta nel battesimo);
  • pregare secondo l’intenzione del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice (Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre o altra preghiera).