Storia della Madonna dei Miracoli

Madonna dei Miracoli

Madonna dei Miracoli

Il 9 marzo del 1510 Giovanni Cigana, un anziano contadino di 79 anni abitante di Motta di Livenza (TV), si stava recando in un paese vicino per chiedere ad un conoscente di recarsi ad arare il suo campo. Giovanni era un uomo buono e quando passava davanti ad un capitello con l’immagine della Madonna si fermava e in ginocchio recitava qualche preghiera. Qeul giorno pregò devotamente 7 Padre nostro e 7 Ave Maria.
Terminata la preghiera si alzò e riprese il cammino ma subito si fermò stupito vedendo seduta tranquillamente sul grano tenero del campo, una bellissima fanciulla tutta vestita di bianco dall’età di circa 12 anni che lo guardava con occhi dolcissimi.
Riavutosi dallo stupore Giovanni La salutò: “Dio vi dia il buon giorno” e la Fanciulla, parlando con una graziosa cadenza dialettale come l’anziano, gli risposse: “Buon giorno e buon anno”.
Fino ad ora il buon uomo aveva scambiato la Fanciulla per una strana contadinella, ma dopo uno scambio di battute, un’improvvisa luce spirituale gli rischiarò l’anima ed egli cadde in ginocchio, colpito dalla quasi incredibile visione che gli stava davanti: la Vergine Benedetta, la Madre di Dio, vestita di bianco come una semplice fanciulla dei campi.
Ci fu un minuto di silenzio, poi nell’aria fresca del mattino, risuonò la voce della Madonna, limpida più del cielo sereno, ma insieme piena di mestizia e di pietà. Prima di conoscere il contenuto del messaggio della Vergine dobbiamo fare una parentesi storica.
Allora, come adesso, il 9 marzo ricorreva in Quaresima durante la quale, in quei tempi, era prescritto un digiuno rigorosissimo. Ma l’ondata di paganesimo, che nel 1500 si era diffusa in Italia, aveva fatto dimenticare al popolo il valore della penitenza e le leggi di Dio e della Chiesa erano calpestate allegramente.
La Madonna, apparendo al buon Giovanni Cigana, con materna sollecitudine richiamò gli uomini alla preghiera e alla penitenza per scongiurare altri castighi di Dio.
La Vergine ordinò al Cigana di digiunare insieme alla famiglia per tre sabati consecutivi e gli chiese di annunciare tale digiuno a tutta la gente di Motta e di predcarlo per nove giorni continui in tutte le città, borgate e villaggi della terra trevigiana.
“Chi digiunerà con vero pentimento – disse la Madonna – otterrà misericordia e persono da nostro Signore Gesù Cristo, sdegnato per i troppi peccati del popolo”.

(Da Giuseppe Battocchio, “La Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza”)

La Vergine chiese, inoltre che in quel luogo venisse costruita subito una chiesetta dove il popolo potesse raccogliersi in quei giorni di espiazione e di penitenza.
Sebbene pieno di consolazione per la grazia specialissima ricevuta, il buon Cigana, inginocchiato favanti alla Fanciulla celeste che intanto si era alzata in piedi, tremava di paura.
Come avrebbe potuto lui, povero, vecchio, ignorante, fare tutto quello che la Madonna gli aveva comandato? Egli sapeva adoperare la vanga, la zappa e la falce, ma non sapeva fabbricare chiese e le gambe cominciavano a pesare e a dare dei problemi. Allora, alzando gli occhi supplichevoli verso la bianca Fanciulla il vecchio umilmente si scusò: “Madonna, nessuno mi vorrà credere né prestarmi fiducia”.
Ma la Santa Vergine, forse sorridendo al suo caro vecchietto, lo rassicurò promettendogli una controprova per il successo della missione affidatagli: “Questa sera guarderete il sole e vedrete un segno che vi farà credere e io disporrò bene il cuore degli uomini del paese, così che vi crederanno”.
Dopo tali parole, la bella Fanciulla benedisse il Cigana e scomparve.