Via Crucis con Maria

Maria Addolorata ai piedi della Croce

Maria Addolorata ai piedi della Croce

Preghiera iniziale

Cel: Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo.

R: Amen.

Introduzione:

Nessuno più di Maria, sua Madre, ha seguito con amore e compassione GESÙ sulla via della croce. Vogliamo perciò farci accompagnare da Lei in questo cammino, con il desiderio di accogliere abbondantemente nel nostro cuore i frutti della Redenzione. Lasciandoci ogni giorno condurre per mano e stando con Lei all’ombra della croce da cui scaturisce la luce della Risurrezione, faremo della nostra vita un annunzio di gioia pasquale.

Cel: Preghiamo.

Donaci, o Padre misericordioso
di seguire con amorosa fedeltà
il tuo Figlio e nostro Signore GESÙ Cristo
che porta la croce per noi.
Come fece la sua e nostra dolcissima Madre,
soffermandoci anche noi
con affetto e compassione
alle stazioni del suo amore e del suo dolore,
fa’ che possiamo divenirgli conformi
nella gloria della risurrezione.

R: Amen.

Prima stazione

GESÙ prega nell’orto degli Ulivi

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Lc 22,39-44)

Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all’angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.

Meditazione

GESÙ prega nella notte
della solitudine e dell’angoscia:
gli apostoli sono sopraffatti dal sonno
per l’eccessiva tristezza.
E tu, Madre pietosa,
tu consumi altrove, nascostamente
la stessa desolazione,
pregando il Padre per il Figlio,
perché abbia la forza di accettare il calice
e si compia così, unicamente,
la paterna adorabile volontà.

Aiuta anche noi, o Madre tenerissima,
a sostenere le ore angosciose della vita
traendo forza dalla preghiera.
Fa’ che sappiamo riconoscere
nelle molteplici prove del tempo presente
l’amore di Dio Padre
che ci vuole salvi e felici
per tutta l’eternità. Amen

Seconda stazione

GESÙ è condannato a morte e caricato della croce

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Gv 19,13-16)

Pilato fece condurre fuori GESÙ e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

Meditazione

Il Giusto, l’Innocente, il Buono
viene condannato a morte,
e nessuno osa sorgere in sua difesa.
Ancora oggi questo accade in mezzo a noi,
quando prevale la cieca e spietata
giustizia umana.
E tu, Madre umilissima, subisci in silenzio
con Lui – con ogni innocente –
l’ingiusta condanna.
Tu sai accettare e attendere,
perché non dubiti
di Colui che è giusto e misericordioso.
Egli ha caricato il Figlio diletto
di tutto il peso del nostro peccato

– ecco la croce! –

un peso che schiaccia anche il tuo cuore. Ma l’amore è più forte.

O Madre Santissima,
ottienici la grazia
di non presumere di essere giusti
e di non giudicare né condannare
il tuo Figlio nei nostri Fratelli;
ottienici la grazia di un’umiltà sincera
che sappia tacere
e di fronte a ogni offesa
sopportare tutto con amore,
per conformarci al tuo dolce Figlio
mite Agnello e nostro buon Pastore. Amen

Terza stazione

GESÙ cade la prima volta sotto la croce

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Is 53,4-6)

Egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci da’ salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.

Meditazione

Colui che si è formato un corpo
Nel tuo grembo verginale,
Colui che è il più bello tra i figli degli uomini,
ora è sfigurato dai maltrattamenti subiti
e cade esausto sotto il peso della croce.
Tu lo vedi e sei impotente…
Impotente a sollevare,
ma non a condividere
l’umiliazione e l’intima pena.
Anche oggi nel suo corpo,
che è la nostra umanità,
il tuo Figlio è schiacciato
da una pesantissima croce…
E tu sei presente con l’onnipotenza della tua preghiera,
con la forza soccorritrice
del tuo indomito amore.

O Madre santa e generosa
fa’ che l’esperienza della nostra debolezza
non ci sgomenti fino a farci abbandonare
la via della croce, unica speranza di salvezza.
Rendici umili nel riconoscere le nostre cadute,
comprensivi e solidali verso tutti coloro
che cadono sotto il peso quotidiano della vita. Amen

Quarta stazione

GESÙ incontra la sua Santissima Madre

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Lc 2,34-35.51b)

Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

Meditazione

Come hai potuto, o Madre,
spingerti avanti, tra la folla,
per accostare il Condannato a morte?
I vostri sguardi s’incontrano
In un silenzio alto come il cielo,
profondo come il mare…
uno sguardo in cui arde tutto l’amore
e in cui piange tutto il dolore
per la nostra miseria,
per lo squallore di tutta questa umanità
che ancora oggi si trova smarrita
inseguendo tante chimere
affogate nel sangue.

Facci incontrare o Madre,
con il tuo sguardo pietoso,
facci incontrare
con lo sguardo divino del tuo Figlio
perché possiamo sentirci ritrovati,
riaccolti e perdonati.
E insegnaci, o Madre, il coraggio
di andare incontro all’uomo dei dolori
che percorre oggi tutte le strade del mondo;
fa’ che non gli voltiamo le spalle,
perché nessuno si trovi solo e sconosciuto
nell’arduo cammino della vita. Amen

Quinta stazione

GESÙ è aiutato da Simone cireneo a portare la croce

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Lc 23,26)

Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a GESÙ.

Meditazione

Simone è un uomo di fatica,
un povero, anche lui, senza difese.
Per questo lo costringono a portare la croce Sotto il cui peso GESÙ pare schiantarsi.
Con quanta tenerezza e compassione,
o Madre, tu avvolgi con lo sguardo
i due “schiavi” sottoposti al legno!
In essi vedi l’arduo procedere
Dell’umanità intera.
E il tuo cuore si pone là
come una leva d’amore
sotto la parte più greve della croce…
Ottienici la grazia, Madre buona,
di avere un amore attento e premuroso
gli uni verso gli altri,
affinché, formando in Cristo
un solo corpo e un solo spirito,
non tante, ma una sola croce,
sia da noi tutti insieme
pazientemente, amorosamente portata. Amen

Sesta stazione

GESÙ è asciugato in volto da Veronica

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Is 53,2-3; Sal 44,3)

è cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per provare in lui diletto.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
ti ha benedetto Dio per sempre.

Meditazione

Un’altra donna. Una della tua stirpe…
Veronica non ha paura;
non ha rispetto umano.
Chi le ha insegnato a riconoscere
sotto i lividi e le piaghe
l’Unico, l’Amato del suo cuore?
Il gesto della sua pietà
disvela la bellezza dell’uomo dei dolori:
così egli le si dona
così tu stessa, a noi madre e sorella,
di nuovo lo doni
e con noi lo ricevi impresso nel cuore
questo “Figlio di grazia”
questo “Sposo di sangue”.

Custodisci, o Madre,
nella memoria perenne
del suo dolce volto,
affinché lo sappiamo vedere e consolare
in ogni uomo che soffre
in ogni fratello che muore. Amen

Settima stazione

GESÙ cade la seconda volta

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Lam 3,1-2.9.16)

Io sono l’uomo che ha provato la miseria
Sotto la sferza della tua ira.
Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare
Nelle tenebre e non nella luce.
Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,
ha ostruito i miei sentieri.
Mi ha spezzato con la sabbia i denti,
mi ha steso nella polvere.

Meditazione

La croce si fa sempre più pesante
per la mole dei nostri peccati…
Non basta il Cireneo ad aiutare:
GESÙ cade ancora, la bocca nella polvere,
Lui, il Dio del Cielo!
E tu, Madre pietosa,
vorresti essere il suolo a cui Egli aderisce,
tu che sei la vergine terra
di cui si è plasmato il corpo
che doveva essere immolato…

Soccorrici, o Madre, nelle nostre ricadute
e intercedi per il nostro perdono,
perché, sollevati, possiamo anche noi rialzare
tanti nostri fratelli affranti e umiliati. Amen

Ottava stazione

GESÙ incontra le donne di Gerusalemme

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Lc 23,27-31)

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma GESÙ, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.

Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Meditazione

Una piccola comitiva di donne

– le piangenti di Sion –

va in senso opposto alla folla che urla:
“Crucifige!”
Nel cuore delle madri
la pietà non si è mai spenta.
Piangono sul tuo Figlio
come si piange il Primogenito perduto…
Sono le piangenti di Gerusalemme,
ma tu, Maria, sei il dolore silente
che su tutti riversi l’immensa compassione.
Milioni e milioni di donne, anche oggi,
piangono sui loro figli di cui si fa scempio.
Grida da ogni parte del mondo
il dolore innocente…
Ed è sempre Lui, il tuo Figlio ad essere colpito.

Prega per noi, o Madre buona,
perché lo Spirito di Pietà
susciti anche nei nostri cuori un’infinita empatia,
e mai ci accada di abituarci,
per durezza o indifferenza,
al lungo patire degli altri. Amen

Nona stazione

GESÙ cade la terza volta

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Lam 3,27-32; Eb 4,15)

è bene per l’uomo portare
il giogo fin dalla giovinezza.
Sieda costui solitario e resti in silenzio,
poiché egli glielo ha imposto;
cacci nella polvere la bocca,
forse c’è ancora speranza;
porga a chi lo percuote la sua guancia,
si sazi di umiliazioni.
Poiché il Signore non rigetta mai…
Ma, se affligge, avrà anche pietà
secondo la sua grande misericordia.

Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato.

Meditazione

GESÙ cade ancora.
Stremato di forze rimane più a lungo
con il viso contro la ruvida terra.
Egli sperimenta fino in fondo
la nostra realtà di vasi di creta…
Eppure si rialza
per continuare la penosa salita al Calvario.
E tu, o Madre addolorata e intrepida
attingi la forza dal cuore del Padre,
per accettare il totale annientamento del Figlio e restituire a noi miseri la dignità perduta.
Per questo possiamo sempre sperare
contro ogni speranza, anche quando

– e sono questi i “giorni più cattivi” –

anche quando sembra che l’uomo
si degradi al di sotto della belva inferocita.
Sappiamo, infatti, che il Santo nato dal tuo seno
non si vergogna di chiamarci fratelli.

Insegnaci o Maria,
il tuo segreto di silenzio e d’amore
per affrontare serenamente le prove
e mai, nel cammino di sequela del tuo Figlio,
cadere alla tentazione
di fermarci o indietreggiare. Amen

Decima stazione

GESÙ è spogliato delle sue vesti

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Gv 19,23-24)

I soldati, quando ebbero crocifisso GESÙ, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:Si sono divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così.

Meditazione

La meta è raggiunta. Il patibolo è pronto.
Il tuo Figlio, o Vergine,
l’immacolato frutto del tuo grembo, viene spogliato sotto gli occhi della folla.
Quali ruvide mani osano
strappare dal suo corpo
la tunica che tu amorevolmente
gli avevi preparato?
Deve morire nudo sulla nuda croce:
ludibrio agli occhi affamati di violenza.
Questo è lo spettacolo
che continua in tutto il mondo
dove l’uomo è spogliato della sua dignità,
dove il dolore è dato in pasto al cinismo e all’empietà.
Solo tu, Maria, solo i tuoi occhi dolcissimi e puri
sono degni di posarsi sul Figlio dell’Uomo
nell’ora dell’estrema spogliazione.
E tu lo avvolgi nel velo della tua tenerezza
come a Betlemme
dopo averlo partorito nella squallida capanna.

Volgi anche a noi, Madre pietosa:
stendi il tuo manto su tutti gli umiliati,
sui cuori e sui corpi profanati;
insegnaci ad essere rispettosi e delicati
verso ogni persona
vittima dell’odio e della perversione.
Insegnaci a coprire ogni fratello
con il velo della carità. Amen

Undicesima stazione

GESÙ è inchiodato alla croce

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Mt 27,35-42)

Dopo averlo crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è GESÙ, il re dei Giudei». Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. è il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.

Meditazione

GESÙ viene inchiodato alla croce…
Ma non sono i chiodi ad attaccarlo al legno
bensì l’amore,
il folle amore con cui ci ha amati…
Tu lo sai, o Madre, che fin dal giorno
in cui lo presentasti al tempio
egli era offerto vittima di espiazione
per i nostri peccati.
Il suo amore lo inchioda al volere del Padre,
il suo amore lo inchioda a ogni uomo che nasce,
ad ogni uomo che muore.
E tu, Madre, tu sei a Lui crocifissa
dall’impeto del tuo materno amore.
Anche noi vogliamo esservi associati
in questo indistruttibile legame,
perché tutto il mondo possa essere liberato
dal terribile vincolo del male.

Inchiodaci, Madre, alla croce di GESÙ
con il martello della fede,
con i chiodi della carità,
con le funi della pazienza
e le catene della fedeltà.
Fa’ che nulla ci possa separare da Lui
Amore crocifisso per noi. Amen

Dodicesima stazione

GESÙ muore sulla croce

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Gv 19,25-27; Mt 27,45-46.50)

Stavano presso la croce di GESÙ sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. GESÙ allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, GESÙ gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Ed emesso un alto grido, spirò.

Meditazione

L’albero della croce viene ora innalzato:
esangue, vi pende il Figlio di Dio
in mezzo a due altri condannati.
E il nemico è lì in tutta la sua protervia
per lo scontro frontale: ultimo duello.
Non potrebbe GESÙ discendere davvero
e mostrarsi in tutta la sua forza,
in tutta la potenza della sua divinità?
No, nell’intimo del tuo cuore
tu preghi, o Madre, perché il fiat sia consumato,
e il frutto benedetto del tuo seno
cada nelle braccia dell’eterno Padre
spalancando così a ogni uomo
le porte della Vita che non muore.
E finalmente Egli ti guarda

– è accanto a te Giovanni –

finalmente Egli, con l’ultimo soffio ti parla: “Donna, ecco il tuo figlio…”.

Tutti, Madre dolcissima, tutti ci ritroviamo
tra le tue braccia, tuoi figli per sempre.
Resta con noi, Maria, insieme a GESÙ,
resta con noi lungo i sentieri di croce
che percorriamo ogni giorno;
donaci la tua materna presenza
adesso e nell’ora della nostra morte.

Tredicesima stazione

GESÙ è deposto dalla croce

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Mt 27,55.57-58; Lc 23,53-54)

‘erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito GESÙ dalla Galilea per servirlo.

Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di GESÙ. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di GESÙ. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.

Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato.

Meditazione

Il combattimento è terminato
l’eroe ha vinto – ha vinto, perdendo, l’Amore.
Deposto dolcemente dalla croce
tu, Madre, lo raccogli in grembo
per l’ultimo abbraccio di commiato.
Sei la divina Pietà incarnata:
cielo e terra ti contemplano
in fremito di profonda commozione;
“O voi che passate per la via, guardate e vedete
se c’è un dolore simile al mio…!”
Noi ti guardiamo, Madre addolorata,
e il nostro cuore è ferito nell’intimo
perché il tuo dolce Figlio, il Figlio dell’Altissimo,
lo hanno ucciso i nostri peccati.
A tanto è arrivato l’Amore…
a tanto il perdono,
che là dove finisce la croce
comincia il tabernacolo!

Ottienici, o Madre, con la tua preghiera,
un cuore capace d’immensa pietà,
capace di accogliere e offrire,
come in un calice,
tutto il dolore di Dio
e della tua divina maternità. Amen

Quattordicesima stazione

GESÙ è deposto nel sepolcro

V. Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
R: Con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lettura biblica (Mt 27,59-61)

Giuseppe, preso il corpo di GESÙ, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Magdala e l’altra Maria.

Meditazione

Nell’arcano silenzio della sera
si compiono gli ultimi riti dell’umana pietà
per consegnare al sepolcro
il corpo dell’Ucciso…
Sarà per una breve sosta
nel buio della roccia scavata.
Tu lo credi, o Madre, e stai in attesa.
La memoria della Passione
è tutta raccolta nel tuo cuore,
ma proprio lì rimane viva la speranza:
Egli risorgerà.
Il profumo degli aromi che si espande nell’aria
è già presagio di vita nuova,
di più feconda stagione della Chiesa.
Essa germina nel solco del suo e del tuo dolore,
perché più forte della morte è l’amore.

Concedici, o Madre,
l’onore e la gioia di essere anche noi presenti
nell’alba del terzo giorno
al grandioso risveglio! Amen

Orazione conclusiva

Cel: Preghiamo.

O Dio, Padre di misericordia,
guarda con amore e benedici
questo tuo popolo che si è radunato con Maria
per commemorare la passione e morte
del tuo dilettissimo Figlio,
nella speranza di risorgere con Lui.
Concedi a tutti il tuo perdono
e la tua divina consolazione,
perché sia forte la nostra fede
radiosa la nostra speranza
divampante nei nostri cuori
il fuoco della tua carità
nel gaudio dello Spirito Santo.
Per Cristo nostro Signore.

R: Amen.

Testi della R.ma Madre Anna Maria Canopi
Abbadessa dell’Abbazia Benedettina “Mater Ecclesiae” – Isola San Giulio (NO)