Via Crucis del Malato

WALLPAPER - Gesù guariscimi

WALLPAPER - Gesù guariscimi

Preghiera introduttiva

Signore, voglio rifare con Te la strada della croce. La tua sofferenza porti un po’ di luce al mio dolore. La forza e il coraggio con i quali hai affrontato la morte diventino la mia forza e il mio coraggio, affinché: meno pesante mi sia il cammino della vita.

STAZIONE I

Gesù condannato a morte
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lc 23,23-25 – Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso: e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.

Alla condanna degli uomini, tu, Signore, ha risposto con il silenzio.

Il silenzio! è questa la tremenda realtà nella quale mi trovo. La malattia mi ha isolato da tutti; mi ha improvvisamente separato dalle mie abitudini, dai miei interessi, dalle mie aspirazioni. è vero, ci sono molte persone che mi circondano di affetto e mi vogliono bene, ma la mia solitudine, quella che squarcia il cuore, nessuno può riempirla.

Solo tu, Signore, mi capisci. Per questo, ti prego, non lasciarmi solo!
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE II

Gesù caricato della croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Mc 15,20 – Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

Lc 9,23 – E a tutti diceva: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

Sulle tue spalle innocenti, eccoti, Signore, la croce. L’hai voluta tu per dimostrarmi tutto il tuo amore. Non mi ero mai chiesto il perché: della sofferenza; quando il dolore colpisce gli altri si rimane per lo più indifferenti. Ma quando ha bussato alla mia porta, allora tutto è cambiato: ciò che prima mi sembrava naturale, logico, ora è diventato innaturale, assurdo, disumano. Sì, disumano perché: tu non ci avevi creati per soffrire, ma per essere felici. L’inaccettabilità del soffrire è dunque, segno di una felicità perduta. Signore, aiutami.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE III

Gesù cade la prima volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Sal 37,3b-7a. 11-12.18 – Su di me è scesa la tua mano. Per il tuo sdegno non c’è in me nulla di sano, nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati. Le mie iniquità hanno superato il mio capo, come carico pesante mi hanno oppresso. Putride e fetide sono le mie piaghe a causa della mia stoltezza. Sono curvo e accasciato.[…] Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si spegne la luce dei miei occhi. Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe i miei vicini stanno a distanza. […] Poiché: io sto per cadere e ho sempre dinanzi la mia pena.

Quella croce è troppo pesante per te! Hai appena iniziato la salita del Calvario e già stramazzi per terra. Ci sono dei momenti, Signore, in cui la mia vita mi sembra bella, quando a fare il bene mi è facile, quando ad essere buoni si prova una immensa gioia.

Poi, invece, di fronte alla tentazione si cade. Vorrei fare il bene ma in me sento una forza che mi spinge a disobbedire alla tua legge, ai tuoi comandamenti. La malattia è un male, ma in me ce n’è uno più grande: è il peccato. Di questo, Signore, io ti chiedo perdono. Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE IV

Gesù incontra sua Madre
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lc 2,34-35 – Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: ” Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché: siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.

Tua madre non poteva mancare lungo la strada della tua passione. Ora è lì accanto a te, muta perché: è l’unica persona che comprende il tuo dolore.

Signore, anch’io vorrei trovare in quest’ora di solitudine e di amarezza una persona che mi capisca. Ho constatato che qui all’ospedale tutti hanno fretta, pochi sanno fermarsi, pochi sanno ascoltare. Il volto piangente di tua madre ti ha dato grande sconforto.

Anche a me, Signore, dona la gioia di questo incontro!
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE V

Gesù aiutato dal Cireneo
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Mc 15,21 – Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.

Mt 10,38 – Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.

Lungo la strada del Calvario i carnefici hanno pensato di alleggerirti il peso della croce, costringendo un passante a darti una mano. E tu, Signore, hai guardato il cireneo con grande compassione ma anche con grande amore. è strano il tuo modo di agire: hai creato l’universo intero e per venire tra noi hai voluto aver bisogno di noi. Tu potresti guarirmi in un istante invece vuoi che la mia sofferenza mi aiuti a migliorare me stesso. Hai bisogno di me, Signore? Ebbene, eccomi con le mie miserie, con la mia povertà interiore e con una grande volontà di essere più buono.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE VI

Gesù asciugato dalla Veronica
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Is 52,14; 53,2b. 3 – Come molti si stupirono di lui, tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo.Non ha apparenza né: bellezza per attirare i nostri sguardi,non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

Tra tanta confusione un gesto semplice: una donna si fa largo tra la folla e ti asciuga il volto. Forse nessuno si è accorto; ma a te non è sfuggito quel gesto pietoso. Ieri nella mia camera c’era un malato che continuava ad infastidirmi con i suoi inutili lamenti; avevo voglia di riposare: non ho potuto. Volevo protestare ma non l’ho fatto, Signore. Ho sofferto in silenzio, ho pianto anche, ma nessuno se n’è accorto. Solo tu, Signore, hai capito!
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE VII

Gesù cade la seconda volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Sal 68,2a. 3.8 – Salvami, o Dio. Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l’onda mi travolge. Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la faccia.

Ancora una caduta: e questa volta più penosa della prima. Com’è difficile ricominciare a vivere ogni giorno! Sempre gli stessi gesti: il medico che mi chiede come sto, l’infermiera che mi consegna la solita pastiglia, il malato della stanza accanto che continua a lamentarsi. Eppure, tu mi chiedi, Signore, di diventare più buono accettando questa terribile monotonia della vita, perché: solo nella pazienza e nella perseveranza sono certo di poterti incontrare.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE VIII

Gesù incontra le pie donne
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lc 23,27-28.31 – Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”

Gv 15,5-6 – Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché: senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Gesù accetta la partecipazione commossa di alcune donne, ma coglie l’occasione per insegnare che non basata piangere gli altri: è necessario convertirsi. Durante queste ore di solitudine, ho pensato, spesso, Signore, alla situazione della mia anima. tu mi inviti a cambiare vita. Lo vorrei, Signore, ma sapessi quant’è difficile! La malattia, poi, mi ha messo in uno stato di ribellione. Perché: proprio a me? Perdonami. Aiutami a capire, aiutami a convertirmi!
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE IX

Gesù cade la terza volta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Sal 34,15-16 – Ma essi godono della mia caduta, si radunano, si radunano contro di me per colpirmi all’improvviso. Mi dilaniano senza posa, mi mettono alla prova , scherno su scherno, contro di me digrignano i denti.

La fatica si fa sempre più pesante ed ancora una volta barcolli sotto il legno della croce.

Credevo, anch’io, Signore, di essere una persona buona e generosa. Invece, è bastata una malattia per ridimensionare tutte le mie aspirazioni. è bastata una occasione cattiva per ritrovarmi con la mia povertà e la mia pochezza. Ora capisco: la vita è fatta anche di cadute, di delusioni, di amarezze. Ma tu mi insegni a riprendermi e continuare fiducioso la strada.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE X

Gesù spogliato delle vesti
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Gv 19,23-24 – I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato. E al tunica. Ora quella tunica era senza cucitura, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo.Perciò dissero tra loro: ” Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca.” Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio cosi.

Ecco il tuo corpo denudato di fronte allo sguardo impudico e curioso di una folla sghignazzante. Il corpo, Signore, l’hai creato tu. Hai voluto fosse bello, sano, robusto. Ma basta un niente perché: questa bellezza si sfasci. Il mio corpo conosce in quest’ora il dolore che opprime e sgomenta. Solo ora comprendo il valore della salute.

Fa’, Signore, che quando sarò guarito abbia ad usare del mio corpo per compiere il bene. Guardando al tuo senza macchia, impari ad usare il mio nella purezza e nella umiltà.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE XI

Gesù in croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Lc 23,33-34.35 – Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché: non sanno quello che fanno” Dopo essersi poi divise le vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto”.

Mt 27,37 – Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: “Questi è Gesù, il re dei Giudei”

Mc 15,29 – I passanti lo insultavano, e scuotendo il capo, esclamavano: “Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce”

Finalmente sei arrivato al termine della tua vita terrena. 1 carnefici sono soddisfatti: hanno compiuto l’opera! Mi hanno detto che il malato assomiglia a te crocefisso. Non so se lo facciano per darmi coraggio. Certo, che su questa croce, Signore, si sta davvero male. lo vorrei scendere da questa croce. Tu invece, mi insegni a rimanere finché: sarà la mia ora. Signore, accetta la mia incapacità di accogliere questa prova!
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE XII

Gesù muore
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Mc 15,34-39 – Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lema sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio perché: mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: “Ecco chiama Elia!” Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce” Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, dall’altro in basso. Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”

Lc 23,45 – Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.

Ora tutto è finito. La tua vita è terminata nel modo più ignominioso ed ingiusto.

Del resto, l’hai voluto tu: per questo sei venuto al mondo, per morire e per salvarci. Noi siamo nati per vivere. La vita la sento come qualcosa più grande di me stesso. Eppure questo corpo malato mi ricorda che anche per me arriverà quel giorno; quel giorno che vorrei non arrivasse mai, mi trovi, Signore, preparato come te. Fa’ che in quel momento sorella morte trovi sul mio volto la luce raggiante di un’anima serena.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE XIII

Gesù deposto
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Gv 19, 25.31.33-34 – Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché: i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto no gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

Il tuo corpo freddo viene schiodato dalla croce. Tua madre ti accoglie tra le sue braccia amorose. Quale incontro! Quale abbraccio! Spesso penso come la mia malattia sia causa di dolore per i miei parenti e conoscenti. Mi ritengo non solo un essere inutile, ma so di essere di peso a tante persone. è proprio in questi momenti, Signore, che io sento tutta la pesantezza del mio corpo malato, la fragilità del mio essere, la nullità della mia vita.

La comunità che mi accoglie, sia come tua madre: comprensiva, generosa, buona.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE XIV

Gesù nel sepolcro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Gv 19,41 – Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.

Mt 27,60b – Rotolata poi un gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò

Come il tuo corpo dopo tre giorni ha conosciuto la gloria della risurrezione, anch’io credo: risorgerò; e questo mio corpo ti vedrà salvatore. Tu che mi hai formato ad immagine del tuo volto, conserva in me, Signore, il segno della tua gloria. Io credo: risorgerò e questo mio corpo ti vedrà salvatore.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

STAZIONE XV

Gesù risorge
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Mt 28,1-10 – Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite.Ma l’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E’ risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto: Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Salute a voi”. Ed esse avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: “Non temete: andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”.

Tu sei risorto, Signore. Tu hai tenuto duro, sei rimasto fedele nella prova ed hai vinto. Hai capito che la sofferenza non si può spiegare, ma si può viverla con amore. Signore ora tu vivi glorioso accanto a noi perché: noi pure siamo vincitori. Donaci la gioia della risurrezione, Tu che continui a fare il nostro cammino.
– Pater, Ave, Gloria, Eterno riposo

Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

ORAZIONE CONCLUSIVA

Fa’, Signore, che la meditazione sulla tua passione, porti al mio animo la forza e il coraggio di superare questa prova misteriosa della vita per essere con te, un giorno, felice nel tuo regno. Amen.

Lettera… al mio Signore

Perdona la mia impazienza. Ti scrivo perché: ho letto nella Scrittura che non devo avvilirmi nella malattia, hai promesso di guarirmi, se avrò fiducia in te. (Sir. 3)

Ora, io da tempo t’invoco, ti chiedo di venire in mio aiuto e resto sempre lo stesso. Ho letto anche nelle cronache di questi giorni che continui a moltiplicare le tue meraviglie, come ieri nel Vangelo. I tuoi fedeli raccontano di aver visto i sordi e i ciechi guarire, gli storpi camminare. (Riv. RnS 7/8.89)

Voglio lodarti anch’io con i beneficati, caro Signore, che vuoi così dimostrare la presenza salvifica e la tua misericordia ai miei fratelli ammalati.

Ma ora ti chiedo di insegnarmi a pregare e domandarti se sia più conveniente per me il dono della salute, oppure abbandonarmi alla tua santa volontà, senza chiedermi che sarà di me e della mia pena. Ebbene, tu mi chiedi di aver fiducia, perché: sei buono e misericordioso. Tu mi obblighi a domandare, perché: qualunque cosa io chieda nel nome di Gesù, mi sarà data. Sarò allora impertinente se ancora ritorno a domandarti la stessa cosa?

Tu hai cura di me e mi proteggi all’ombra delle tue ali, per questo ti prego di aver pietà di me e tutto avvenga secondo le tue promesse. Ti chiedo di perdonare le mie colpe, di cantare le tue lodi e guarire, anche se questo è solo un anticipo della salute piena che mi sarà concessa quando mi chiamerai a condividere la tua vita gloriosa, con Gesù vivo e risorto. Ti voglio benedire, Signore, perché: ti sento a me vicino per illuminarmi il sentiero della croce, mia compagna inseparabile, la stessa che tu hai abbracciata per amor mio.

Ora non privarmi del tuo Santo Spirito, perché: ti sei fatto mio alleato e non vuoi deludermi. In te confido, mio Signore. Così sia.