Via Crucis del silenzio di San Francesco di Sales

Bimba prega Gesù

Bimba prega Gesù

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

I STAZIONE

La condanna a morte
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Pilato, vinto dalla paura, abbandona Gesù nelle mani dei principi dei Sacerdoti. Sentenza iniqua! Gesù, l’innocenza stessa, aveva tutto il diritto di protestare. Eppure non dice nulla. Lascia fare. Tutto il resto verrà come conseguenza implacabilmente, fino al Calvario, fino al Sepolcro….

Oh, quanto questo suo atteggiamento è differente dal nostro! Basta che siamo giudicati o accusati a torto, magari in cose insignificanti, perché: subito protestiamo energicamente: «Non sono stato io… Non è giusto!…».

Spesso si arriva persino ad accusare gli altri… Che miseria! non vogliamo dunque «bere il calice che ha bevuto Gesù?» nella maggior parte dei casi, del resto, bisognerà berlo inevitabilmente, ma reso più amaro dalle nostre recriminazioni e dalle nostre ribellioni.

«E Gesù taceva!» Silenzio della umiltà.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

II STAZIONE

Gesù riceve la Croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Evidentemente, la Croce è troppo pesante per il suo corpo straziato ed esaurito, ma Egli non protesta; la riceve con amore, perché: essa deve salvarci; O bona crux … pensa Gesù. Gli avvenimenti mostreranno bene la nascosta realtà. Noi, al contrario, appena la croce si fa un poco più pesante, ci risentiamo: «Non ne posso più; la prova è troppo dura… non posso resistere così fino alla fine…» Quando ci sono chieste «cose impossibili…».

Il nostro P.S. Benedetto permette che si esponga rispettosamente il caso al Superiore; Gesù si è permesso un lamento soltanto con il Padre suo.

Egli ha preso l’enorme Croce, «fiducioso nell’aiuto di Dio». «E Gesù taceva!»

Silenzio della fiducia di Dio.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

III STAZIONE

Prima caduta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Gesù non ha detto nulla: la Croce fa l’opera sua. Dopo alcuni momenti di sforzo Egli cade, schiacciato sotto il peso, Noi che avremmo detto? «Lo vedete che era una cosa impossibile… vi avevo avvertiti!…» Gesù si rialza senza una parola, senza un lamento.

«E Gesù taceva!» Silenzio dell’abbandono.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

IV STAZIONE

Gesù Incontra la sua SS. Madre
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Nascosta tra la folla, Ella ha visto cadere suo Figlio: si avvicina subito, ed eccoli l’uno di fronte all’altro… Incontro ineffabile… Non una parola, ma un duplice sguardo in cui si riflettono tutti interi due cuori!… E quali cuori!…

Ecco quel che ci aspetta, se sappiamo soffrire in silenzio: lo sguardo pieno d’amore e di conforto di Gesù e di Maria. «Gesù e Maria tacevano!»

Verginità della sofferenza.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

V STAZIONE

II Cireneo
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Secondo risultato dei silenzio di Gesù e della sua caduta: I carnefici si preoccupano. Un uomo che cade così e riprende il suo peso senza dire una parola, deve essere in uno stato di abbattimento mortale; come potrà arrivare al termine? Requisiscono un contadino che tornava dal lavoro, questi protesta, e allora lo costringono: Angariaverunt… A poco a poco, di fronte alla dolce rassegnazione del Giusto, egli si rassegna, accetta volentieri, e ben presto porta la Croce con gioia. Gesù può contare sul suo aiuto: egli è ormai un «fedele»: «il padre di Alessandro e di Rufo» come ci dice S. Marco.

Prima conquista del suo silenzio.

Siamo ben convinti che accadrà così anche per noi se impareremo ad accettare le prove senza lamentarci? Una dolce pazienza è il miglior modo per implorare aiuto, e lo spettacolo che offre una sofferenza rassegnata ottiene quasi immancabilmente soccorsi insperati. «E Gesù taceva!.. ». Silenzio dell’accettazione.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

VI STAZIONE

La Veronica
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Verità ribadita da un’altra conquista, più immediata, più intima, quella della Veronica. Con un gesto mirabile, questa povera donna, rimasta ignota dopo, come lo era stata prima, asciuga il Volto sfigurato dei Maestro. Gesù avrebbe potuto ricambiarla con una parola di ringraziamento, ma fa invece qualcosa di meglio, «le parole volano, gli iscritti rimangono». Ed egli «scrive» il suo Volto adorabile sul lino che lo ha deterso. E grazie a questo duplice gesto silenzioso da ambo le parti, Veronica porterà con sé: la testimonianza della divina riconoscenza e la Chiesa raccoglierà una delle più insigni Reliquie della Passione.

L’esempio della Croce portata bene si imprime nei cuori… e giova più di tutte le esortazioni o consolazioni verbali. «E Gesù taceva!»…

Silenzio della gratitudine.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

VII STAZIONE

La seconda caduta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Più grave e più dolorosa della prima, malgrado l’aiuto del Cireneo, Gesù si esaurisce. Ricade, ma si rialza ancora, sempre in silenzio. Condanna muta dei nostri lamenti nelle ricadute: «Non c’è niente da fare; torno sempre da capo: non mi correggerò mai!…» Dispetto, scoraggiamento. Dimentichiamo che le cadute fanno parte della Via Crucis. Non vorremmo accettarle né: per noi né: per gli altri… Eppure sono così utili per uccidere il nostro orgoglio e la fiducia che abbiamo in noi stessi, per renderci pazienti e compassionali! «E Gesù taceva!…»

Silenzio di fronte alla nostra debolezza.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

VIII STAZIONE

Gesù esorta le Pie Donne
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Ecco le prime parole di Gesù sulla Via del Calvario: rivolte a donne, rispondono a una compassione sincera, ma superficiale; ecco perché: contengono uno degli avvertimenti più terribili del Vangelo: una minaccia contro le anime sterili e senza amore, un invito alla vera conversione del cuore, e anche invito al silenzio; non tanti pianti e lamenti, non recriminazioni vuote, ma fatti: le «buone opere lo sforzo costante su se stessi…»

«E Gesù taceva!…» Silenzio nella pratica delle virtù attive.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi

IX STAZIONE

La terza caduta
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

La terza caduta. L’ultima, Gesù è all’estremo delle sue forze, in uno stato di esaurimento totale; non ha più nemmeno la forza di lamentarsi. E il silenzio forzato di tutte le sue facoltà, accasciate, annientate. Sappiamo accettare, anche noi, l’impotenza e l’abbattimento di certe ore, e finanche l’annientamento delle nostre forze, preludio della morte. Sappiamo umiliarci sotto la potente mano di Dio» senza domandare né: perché: né: per quanto tempo.

Ad nihilum redactus sum et nescivi.

Non comprendiamo? Lui sa, e ci deve bastare.

«E Gesù taceva!» Silenzio dell’annientamento voluto ed abbracciato.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

X STAZIONE

Gesù spogliato delle vesti
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Sofferenza atroce delle piaghe che si riaprono. Confusione indicibile della Vittima purissima… ma sempre in silenzio… Non è ancora venuto il momento di parlare; «Come l’agnello dinanzi a chi lo tosa, egli rimane muto», Accettiamo noi gli spogliamenti e le sofferenze della povertà, il rossore delle umiliazioni, le conseguenze penose delle nostre colpe?

Quanti lamenti, quante recriminazioni, quante scuse superflue!… Anche qui: nulla desiderare, nulla domandare: tacere, Sicut agnus… «E Gesù taceva»:

silenzio dell’Agnello.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

XI STAZIONE

Gesù Inchiodato alla Croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Ora è venuto per Lui il momento di parlare perché: la Croce è una cattedra da cui deve discendere la verità. Parlerà dunque: ma con quale brevità! Con quale profondità!… Ultime parole di Colui che è la parola incarnata, esse sembrano stagliarsi in lettere di argento su uno sfondo d’oro. Di fatto hanno occupato appena pochi secondi, mentre il silenzio e durato tre ore. Ecco perché: proprio dal silenzio ricevono un’impronta di maestà e di suprema autorità. «Ogni frase ha un’efficacia superiore a quella di qualsiasi altra parola che sia stata mal pronunciata sulla terra: sono tutte soffuse della bellezza incomparabile di N. Signore, e la dolcezza della divinità che vi si nasconde ha rapito in tutti i tempi le anime contemplative: saranno ascoltate e meditate fino alla fine del mondo (Faber – Ai piedi della Croce).

Se non ci è possibile meditarle tutte durante la Via Crucis, fermiamoci all’una o all’altra, secondo i bisogni attuali dell’anima nostra.

Manchiamo di carità verso i nemici? pensiamo al «Padre perdona loro». Manchiamo di fiducia alla vista delle nostre miserie persistenti e della inutilità dei nostri sforzi? Ascoltiamo la promessa fatta al buon ladrone: «Oggi sarai con me in paradiso».

Se desideriamo capire meglio che cos’è Maria per noi e che cosa dobbiamo essere noi per Lei, meditiamo il misterioso: «Donna, ecco tuo figlio… – Ecco tua Madre…» ecc.

«Gesù ha detto questa parola per me»

Silenzio della docilità e buon uso delle parole divine.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

XII STAZIONE

Gesù muore in Croce
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Ed ecco ora il «gran silenzio»: il silenzio della morte, appena interrotto dagli ordini concisi del Centurione e dai sospiri delle Pie Donne. Quello che più desta ammirazione è il dolore di Maria, calmo e profondo come il mare… velut mare contritio tua – Noi siamo così facili a lasciarci abbattere dai nostri lutti e dalle nostre prove interiori, Ella invece è lì, ritta ai piedi della Croce. Per riprendere coraggio basta che ripetiamo a noi stessi, guardando la Vergine Addolorata: Stabat Mater… Stabat…! e le chiediamo filialmente.:

Fac me tecum pie fiere… juxta crucem tecum stare…

«Durare» in silenzio con Lei! Saper aspettare il Signore: Et sustine Dominum, Quale forza nel Silenzio!

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

XIII STAZIONE

Gesù deposto tra le braccia della Madre
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Ai piedi della Croce, Maria stava coraggiosamente in piedi, come il Sacerdote all’altare: cominciava ad esercitare dolorosamente la sua missione di Madre degli uomini nell’istante stesso nel quale eravamo adottati come veri figli di Dio.

Ora, ecco: riceve suo Figlio nelle condizioni in cui glielo abbiamo reso noi. Può di nuovo stringere tra le braccia il bambino nato nella povera stalla: è di nuovo suo. Così Maria comincia l’ufficio contemplativo della Chiesa, che circonda il Cristo martoriato con tutto il suo amore, la sua adorazione, la sua preghiera.

Questo è pure l’ufficio nostro: mettiamoci tutto il cuore. Con Lei, piangiamo sul Crocifisso, di notte e nel silenzio.

“E Maria taceva”. Silenzio della compassione.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

XIV STAZIONE

Gesù nel sepolcro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

Silenzio supremo: quello del sepolcro: assoluto, totale, umanamente definito… Silenzio della natura in lutto, della terra che si apre per accogliere il suo Creatore… Silenzio dell’anima nascosta in Dio con Cristo: mortui estis et vita vestra abscondita est cum Christo in Deo. Oh! sì, sforziamoci di essere morti al mondo, morti a noi stessi; viviamo in Lui “Immobili e pacifici come se l’anima nostra fosse già immersa nell’eternità”.

Conducimi, o Maria, al grande e dolce silenzio dell’unione divina. Che io mi nasconda in te con Gesù, per abitare in Dio fin da quaggiù e preparare la gloriosa intimità del Cielo – Amen. Silenzio nella intimità con Dio.

– Pater, Ave, Gloria

Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi
Santa Madre deh voi fate Che le piaghe del Signore, siano impresse nel mio cuore

AD OGNUNO LA SUA CROCE

La sapienza eterna di Dio ha previsto fin dal principio la croce che Egli ti invia dal profondo del Suo cuore come un dono prezioso. Prima d’inviartela egli l’ha contemplata con i Suoi occhi onniscienti, l’ha meditata col Suo divino intelletto, l’ha esaminata al lume della Sua sapiente giustizia. E le ha dato calore stringendola tra le Sue braccia amorose, l’ha soppesata con ambo le mani se mai non fosse di un millimetro troppo grande o di un milligrammo troppo greve. Poi l’ha benedetta nel Suo nome santissimo, l’ha cosparsa col balsamo della Sua grazia e col profumo del Suo conforto. Poi ha guardato ancora a te, al tuo coraggio… Perciò la croce viene a te dal cielo, come un saluto del Signore, come una elemosina dei Suo misericordioso amore.