Che cosa sono le Sette Segrete?

Sette segrete

Sette segrete

Setta (dal latino secta, da sequi, seguire, seguire una direzione, e da secare, tagliare, disconnettere) indica un gruppo di persone che segue una dottrina religiosa, filosofica o politica che, per particolari aspetti dottrinali o pratici, si discosta da una dottrina preesistente già diffusa e affermata.

In tempi più recenti setta indica più frequentemente gruppi anche non religiosi sorti attorno a personalità carismatiche.

I movimenti cui ci si riferisce frequentemente come sette sono estremamente variegati tra loro, sia per fonti dottrinali sia per organizzazione del gruppo. Una classificazione che considera l’oggetto di interesse di questi gruppi può essere la seguente:

Movimenti non religiosi

Di norma si basano su principi o teorie psicoterapeutiche, politiche o economiche. Non contemplano una divinità o il senso del sacro e mettono un accento forte sulle possibilità della mente e della psiche (cfr. Scientology o la massoneria). Per questo vi si fa riferimento talvolta come “psico-sette”.

Movimenti religiosi

I filoni legati alla religiosità sono numerosissimi e complessivamente possiedono il maggior numero di membri. I culti spaziano da quelli cristiani, orientali, islamici, profetici, sino a quelli apocalittici, messianici e millenaristi. Non sono infrequenti commistioni tra tradizioni religiose diverse (sincretismo religioso). Vengono accusati di muoversi con dinamica settaria anche alcuni movimenti cattolici.

Movimenti magici, occultistici e satanici

I filoni guida di tali movimenti sono innumerevoli e molto diversi. Si basano su culti di magia bianca e nera, di esoterismo, di spiritismo e filosofie pseudo-sataniche. La maggior parte dei gruppi satanici non sono violenti, malgrado la presenza di una figura tradizionalmente considerata negativa come Satana, poiché il Satana cui si riferiscono non è sempre quello tradizionale del Cristianesimo: in alcuni casi è piuttosto ricondotto ad un principio filosofico o a divinità ancestrali come il dio Pan; in effetti, alcuni esperti, tra i quali Cecilia Gatto Trocchi, hanno individuato sette luciferine sfumanti sia nel neopaganesimo sia nella neo-stregoneria, nelle quali i diavoli dell’inferno non sono altro che le antiche divinità pagane degradate. Le accuse di abuso rituale satanico portate contro questi gruppi sono perlopiù riconducibili a fenomeni di isteria collettiva.

Movimenti neopagani, New Age, mistico-esoterici

In questo filone è frequente il rifarsi a pratiche di meditazione orientali. Questo tipo di movimenti si caratterizza per il rifiuto delle dottrine ufficiali o delle religioni tradizionali, in favore di religioni primitive e antiche mescolate con studi sulla natura, riti magici e astrologia. In questo tipo di ambiente i gruppi professano frequentemente uno stile di vita semplice e pacifico. Possono tuttavia decidere di vivere in isolamento rispetto alla società per dedicarsi con maggior concentrazione alle proprie ricerche.

Va rilevato che vi sono stati gruppi fortemente minoritari di orientamento religioso che hanno destato particolari preoccupazioni per le loro pulsioni distruttive, autolesioniste o di circonvenzione sugli adepti. Tra questi i casi più famosi: il Tempio del popolo, che nel 1978 condusse al suicidio 914 persone, di cui 276 bambini in Guyana. I Davidiani, l’Ordine del Tempio del Sole, Heaven’s Gate ed altri ancora furono scoperti essersi macchiati di abusi fisici e sessuali persino su bambini, di aver depredato gli averi dei loro membri spesso per comprare armi da usarsi durante il giorno del Giudizio o contro i nemici del bene, di aver indotto i propri membri al suicidio. Taluni di questi gruppi destano la preoccupazione di alcuni operatori di orientamento cattolico, poiché opererebbero anche nell’ambito della salute, come ad esempio i Damanhur o l’Energo Chromo Kinesi che mescolano medicina energetica, gnosticismo ed esoterismo New Age. Secondo questa interpretazione, tali gruppi indurrebbero nei loro aderenti atteggiamenti fobici incentivanti verso tutto ciò che è ritenuto “energeticamente” contaminante. Gli operatori cattolici riconoscono nei movimenti appena citati un fine ultimo che sarebbe di “salvifico-apocalittico”, ove solo le anime “energeticamente pure” dopo essersi liberate del corpo potranno essere salvate. Inutile rammentare che tali affermazioni sono di tipo interpretativo da parte di chi non condivide la linea di pensiero dei gruppi citati. Molto differenti sono invece le proposizioni dei gruppi medesimi sulle loro medesime filosofie esistenziali, le quali devono essere opportunamente spiegate e contestualizzate, ai fini di una corretta informazione verso chi decide di avvicinarsi per cercare di comprenderle e di praticarle. Va tuttavia ricordato come le conseguenze estreme messe in atto da parte di aderenti a movimenti religiosi o non religiosi siano decisamente rare. Esse rappresentano una percentuale minima soprattutto se raffrontate con il quotidiano dei molti gruppi religiosi presenti nelle varie nazioni e società, che manifestano prevalentemente il desiderio di una ricerca spirituale diversa da quella maggioritaria senza presentare nessuna di queste caratteristiche deleterie.

Per prevenire il presentarsi di abusi da parte di alcuni gruppi alcuni governi, come quello degli Stati Uniti hanno portato avanti ricerche sociologiche ed antropologiche su di essi e ricavato modelli comportamentali ricorrenti che alcuni gruppi possono applicare.

Uno di questi aspetti viene definito con l’acronimo inglese BITE e fa riferimento alle metodologie di controllo dell’adepto da parte del gruppo. Il controllo avverrebbe:

  • sul comportamento e le abitudini della persona (Behaviour control)
  • sulle informazioni a sua disposizione (Information control)
  • sul pensiero (Thought control)
  • sulle emozioni (Emotions control)

In un approccio di questo tipo la persona viene coinvolta in corsi, seminari, riunioni di preghiera o studio, attività di volantinaggio e simili sempre più intense. Spesso vi sono restrizioni ferree sul modo di vestire, alimentarsi, sulle persone da frequentare, in generale sulle libertà quotidiane. Si tende, inoltre, a indurre la persona a non consultare fonti di informazione esterne o che non siano state approvate dal gruppo o a ritenerle in qualche modo impure o dannose per sé.

Particolare importanza ha il legame affettivo con gli altri appartenenti al gruppo, che tendono a iperesponsabilizzare la persona verso i suoi doveri. Mancando verso di essi si manca anche verso i propri amici, la propria famiglia religiosa. In tal senso gli studi sembrano suggerire che le persone che aderiscono a frange particolarmente distruttive di gruppi religiosi siano frequentemente introverse, timide o in condizione di forte stress emotivo o crisi esistenziale. Tali soggetti sarebbero più desiderosi di sentirsi parte di un gruppo solido, che possa guidarli e prendersi cura di loro e sarebbero più esposti a non percepire come lesive di sé alcune pratiche del gruppo stesso, anche sino a conseguenze drammatiche come quelle del suicidio di massa.