Reincarnazione o Resurrezione?

Resurrezione dei morti

Resurrezione dei morti

Tratto dal Catechismo della Chiesa Cattolica

1013 La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell’uomo, è la fine del tempo della grazia e della misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita terrena secondo il disegno divino e per decidere il suo destino ultimo. Quando è « finito l’unico corso della nostra vita terrena », 597 noi non ritorneremo più a vivere altre vite terrene. « è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta » (Eb 9,27). Non c’è « reincarnazione » dopo la morte.

ARTICOLO 11

«CREDO LA RISURREZIONE DELLA CARNE»

988 Il Credo cristiano – professione della nostra fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, e nella sua azione creatrice, salvifica e santificante – culmina nella proclamazione della risurrezione dei morti alla fine dei tempi, e nella vita eterna.

989 Noi fermamente crediamo e fermamente speriamo che, come Cristo è veramente risorto dai morti e vive per sempre, così pure i giusti, dopo la loro morte, vivranno per sempre con Cristo risorto, e che egli li risusciterà nell’ultimo giorno. 556 Come la sua, anche la nostra risurrezione sarà opera della Santissima Trinità:

« Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi » (Rm 8,11). 557

990 Il termine « carne » designa l’uomo nella sua condizione di debolezza e di mortalità. 558 La « risurrezione della carne » significa che, dopo la morte, non ci sarà soltanto la vita dell’anima immortale, ma che anche i nostri « corpi mortali » (Rm 8,11) riprenderanno vita.

991 Credere nella risurrezione dei morti è stato un elemento essenziale della fede cristiana fin dalle sue origini. « Fiducia christianorum resurrectio mortuorum; illam credentes, sumus – La risurrezione dei morti è la fede dei cristiani: credendo in essa siamo tali »: 559

« Come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede […]. Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti » (1 Cor 15,12-14.20).

I. La risurrezione di Cristo e la nostra

Rivelazione progressiva della risurrezione

992 La risurrezione dei morti è stata rivelata da Dio al suo popolo progressivamente. La speranza nella risurrezione corporea dei morti si è imposta come una conseguenza intrinseca della fede in un Dio Creatore di tutto intero l’uomo, anima e corpo. Il Creatore del cielo e della terra è anche colui che mantiene fedelmente la sua Alleanza con Abramo e con la sua discendenza. è in questa duplice prospettiva che comincerà ad esprimersi la fede nella risurrezione. Nelle loro prove i martiri Maccabei confessano:

« Il Re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna » (2 Mac 7,9). « è bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l’adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati » (2 Mac 7,14). 560

993 I farisei 561 e molti contemporanei del Signore 562 speravano nella risurrezione. Gesù la insegna con fermezza. Ai sadducei che la negano risponde: « Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? » (Mc 12,24). La fede nella risurrezione riposa sulla fede in Dio che « non è un Dio dei morti, ma dei viventi! » (Mc 12,27).

994 Ma c’è di più. Gesù lega la fede nella risurrezione alla sua stessa persona: « Io sono la risurrezione e la vita » (Gv 11,25). Sarà lo stesso Gesù a risuscitare nell’ultimo giorno coloro che avranno creduto in lui 563 e che avranno mangiato il suo Corpo e bevuto il suo Sangue. 564 Egli fin d’ora ne dà un segno e una caparra facendo tornare in vita alcuni morti, 565 annunziando con ciò la sua stessa risurrezione, la quale però sarà di un altro ordine. Di tale avvenimento senza eguale parla come del segno di Giona, 566 del segno del Tempio: 567 annunzia la sua risurrezione al terzo giorno dopo essere stato messo a morte. 568

995 Essere testimone di Cristo è essere « testimone della sua risurrezione » (At 1,22), 569 aver « mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti » (At 10,41). La speranza cristiana nella risurrezione è contrassegnata dagli incontri con Cristo risorto. Noi risusciteremo come lui, con lui, per mezzo di lui.

996 Fin dagli inizi, la fede cristiana nella risurrezione ha incontrato incomprensioni ed opposizioni. 570 « In nessun altro argomento la fede cristiana incontra tanta opposizione come a proposito della risurrezione della carne ». 571 Si accetta abbastanza facilmente che, dopo la morte, la vita della persona umana continui in un modo spirituale. Ma come credere che questo corpo, la cui mortalità è tanto evidente, possa risorgere per la vita eterna?

Come risuscitano i morti?

997 Che cosa significa « risuscitare »? Con la morte, separazione dell’anima e del corpo, il corpo dell’uomo cade nella corruzione, mentre la sua anima va incontro a Dio, pur restando in attesa di essere riunita al suo corpo glorificato. Dio nella sua onnipotenza restituirà definitivamente la vita incorruttibile ai nostri corpi riunendoli alle nostre anime, in forza della risurrezione di Gesù.

998 Chi risusciterà? Tutti gli uomini che sono morti: « Usciranno [dai sepolcri], quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna » (Gv 5,29). 572

999 Come? Cristo è risorto con il suo proprio corpo: « Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! » (Lc 24,39); ma egli non è ritornato ad una vita terrena. Allo stesso modo, in lui, « tutti risorgeranno coi corpi di cui ora sono rivestiti », 573 ma questo corpo sarà trasfigurato in corpo glorioso, 574 in « corpo spirituale » (1 Cor 15,44):

« Ma qualcuno dirà: “Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?”. Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore, e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco […]. Si semina corruttibile e risorge incorruttibile. […] è necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità » (1 Cor 15,35-37.42.52-53).

1000 Il « modo con cui avviene la risurrezione » supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto; è accessibile solo nella fede. Ma la nostra partecipazione all’Eucaristia ci fa già pregustare la trasfigurazione del nostro corpo per opera di Cristo:

« Come il pane che è frutto della terra, dopo che è stata invocata su di esso la benedizione divina, non è più pane comune, ma Eucaristia, composta di due realtà, una terrena, l’altra celeste, così i nostri corpi che ricevono l’Eucaristia non sono più corruttibili, dal momento che portano in sé il germe della risurrezione ». 575

1001 Quando? Definitivamente « nell’ultimo giorno » (Gv 6,39-40.44.54; 11,24); « alla fine del mondo ». 576 Infatti, la risurrezione dei morti è intimamente associata alla parusia di Cristo:

« Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo » (1 Ts 4,16).

Risuscitati con Cristo

1002 Se è vero che Cristo ci risusciterà « nell’ultimo giorno », è anche vero che, per un certo aspetto, siamo già risuscitati con Cristo. Infatti, grazie allo Spirito Santo, la vita cristiana, fin d’ora su questa terra, è una partecipazione alla morte e alla risurrezione di Cristo:

« Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel Battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti […]. Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio » (Col 2,12; 3,1).

1003 I credenti, uniti a Cristo mediante il Battesimo, partecipano già realmente alla vita celeste di Cristo risorto, 577 ma questa vita rimane « nascosta con Cristo in Dio » (Col 3,3). « Con lui, [Dio] ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù » (Ef 2,6). Nutriti del suo Corpo nell’Eucaristia, apparteniamo già al corpo di Cristo. Quando risusciteremo nell’ultimo giorno « allora » saremo anche noi « manifestati con lui nella gloria » (Col 3,4).

1004 Nell’attesa di quel giorno, il corpo e l’anima del credente già partecipano alla dignità di essere « in Cristo »; di qui l’esigenza di rispetto verso il proprio corpo, ma anche verso quello degli altri, particolarmente quando soffre:

« Il corpo è per il Signore e il Signore è per il corpo. Dio poi che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? […] Non appartenete a voi stessi. […] Glorificate dunque Dio nel vostro corpo (1 Cor 6,13-15.19-20).