Via Crucis di San Leonardo da Porto Maurizio

Esaltazione della Santa Croce

Esaltazione della Santa Croce

Orazione preparatoria, ovvero atto di contrizione da farsi prima del santo esercizio.

Clementissimo mio Gesù, perché siete infinitamente buono e misericordioso vi amo sopra ogni cosa, e di tutto cuore mi pento di aver offeso voi mio sommo Bene, offrendovi questo santo Viaggio in onore di quel dolorosissimo, che voi faceste per me indegnissimo peccatore ed intendo di ricevere le sante Indulgenze, e pregare secondo tutti que’ fini e motivi, per i quali fu conceduto un sì gran tesoro, supplicandovi umilmente a far sì che mi sia giovevole per ottenere la vostra misericordia in questa vita, e la gloria eterna nell’altra. Amen.

L’orme sanguigne
Del mio Signore,
Tutto dolore
Seguiterò.
E ‘l cuore in tanto
Per gli occhi in pianto,
Sopra il Calvario
Distillerò.

STAZIONE I

Gesù condannato a morte

Cuor mio crudele,
Quando peccasti,
Allor gridasti
Muoia Gesù.
Mira ch’ei langue,
E tutto sangue,
Morrò, ti dice,
Non peccar più.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

In questa prima Stazione si rappresenta la casa e il pretorio di Pilato, dove il nostro buon Gesù ricevette l’iniqua sentenza di morte.

Considera l’ammirabile sottomissione dell’innocente Gesù in ricevere una sì ingiusta sentenza, e sappi che i tuoi peccati furono i falsi testimoni, che la sottoscrissero; e le tue bestemmie, mormorazioni e discorsi scorretti indussero l’empio giudice a proferirla. Rivolgiti, se così è, verso l’amoroso tuo Dio: e più colle lagrime del cuore, che coll’espressione della lingua, digli cosi: Ahimè, caro Gesù mio, che amore svisceratissimo è mai il vostro? Dunque per una creatura sì indegna soffrir prigionie, catene e flagelli, fino ad esser sentenziato a sì vituperosa morte? Ah che tanto basta per ferirmi il cuore, e farmi detestare tanti trascorsi di lingua, che ne furono la cagione: sì che li abomino e li piango amaramente; e per tutta questa strada dolorosa andrò piangendo, sospirando, e replicando: Gesù mio misericordia, Gesù mio misericordia.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE II

Gesù riceve la Croce sopra le spalle

Gesù mio caro,
Ormai è giunto
L’acerbo punto
Del tuo morir.
Stringi la Croce,
Morte sì atroce
Gode il tuo cuore
Per me soffrir.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Questa seconda Stazione rappresenta il luogo dove 1’amantissimo Gesù fu caricato del pesantissimo legno di Croce.

Considera come il benignissimo Gesù si abbraccia colla santa Croce. Ed oh con qual mansuetudine soffre le percosse e gl’insulti di quelle scellerate turbe; quando tu impaziente fuggi a più potere il patire! E non sai, o meschino, che senza croce in cielo non si entra? Piangi pure, piangi la tua cecità, e rivolto al tuo Signore digli sospirando così: A me, non a voi, Gesù mio, si dee codesta Croce; ahi pesantissima Croce, che fu fabbricata da tanti miei gravissimi peccati! Deh, caro Salvatore, datemi forza di abbracciare tutte le croci che meritano le mie gravissime colpe: anzi fate che io muoia abbracciato colla santa Croce, ed innamorato della Croce, replichi più e più volte colla vostra diletta Teresa: o patire, o morire; o patire, o morire.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE III

Gesù cade sotto la Croce la prima volta

Deh voi sentite,
Sassi pungenti,
I miei lamenti,
Pietà, pietà;
Gesù è caduto
Privo di aiuto,
E più straziato:
Ahi crudeltà!

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

In questa terza Stazione si rappresenta la prima caduta di Gesù sotto la Croce.

Considera come 1’afflittissimo Gesù, indebolito per il continuo spargimento di sangue, stramazzò la prima volta per terra. Deh mira come que’ ribaldi lo percuotono con pugni, con calci, cogli schiaffi. Eppure il pazientissimo Gesù non apre bocca, soffre e tace; quando tu ne’ tuoi leggerissimi travagli subito maledici, ti lamenti, e forse ancora temerariamente bestemmi. Detesta una volta la tua inquietezza e superbia; e prega il tuo afflitto Signore così: Amantissimo Redentore, ecco ai vostri piedi il peccatore più perduto di quanti ne vivono sulla terra. Oh quante cadute! oh quante volte sono precipitato in un abisso d’iniquità! Deh porgetemi la santa mano vostra. Aiuto, Gesù mio, aiuto, affinché in vita non cada più in colpa mortale, ed in morte mi assicuri l’affare della mia eterna salute.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE IV

Gesù incontra la sua santissima Madre

Ahimè che veggio!
Langue Maria,
Che per la via
Vide il Signor
Di sangue intriso.
E come ucciso
La Madre e ‘l Figlio
Non ha il dolor?

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

In questa quarta Stazione si rappresenta il luogo, dove Gesù s’incontrò colla sua afflittissima Madre. Ahi che dolore trapassò il cuore a Gesù! ahi che spasimo ferì il cuore a Maria, allorché s’incontrarono! Oh anima ingrata, che mal t’ha fatto il mio Gesù? Dice la dolente Maria. Che mal t’ha fatto la mia povera madre? Dice l’appassionato Gesù. Deh lascia il peccato, che fu la ragione delle nostre pene. E tu che rispondi? Ah indurito! digli così: Oh divin Figlio di Maria, o santissima madre del mio Gesù, eccomi ai vostri santissimi piedi umiliato e compunto. Confesso che sono io quel traditore, che fabbricai, peccando, il coltello di dolore che trapassò i vostri tenerissimi cuori. Ah che me ne pento ben di cuore e ne chieggo ad entrambi misericordia e perdono. Misericordia, Gesù mio, misericordia; misericordia, Maria santissima, misericordia; acciocché, mediante sì gran misericordia, io non pecchi più, e mediti notte e dì le vostre pene, i vostri dolori.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE V

Gesù aiutato dal Cireneo a portare la Croce

Simon, la Croce
Sovra il mio dorso,
Se dar soccorso
Or non vuoi tu,
Porterò io:
Ahi muore, oh Dio!
Sotto il gran peso,
Ahi, muor Gesù!

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

In questa quinta Stazione si rappresenta il luogo, dove il Cireneo fu sforzato ad indossarsi la Croce di Gesù.

Considera che tu sei quel Cireneo che porti la Croce di Cristo, o per apparenza, o per forza, perché sei troppo attaccato ai comodi transitori di questo mondo. Deh risvegliati una volta, e solleva il tuo Signore da sì gran peso, abbracciando di buon cuore tutti i travagli che ti vengono dalla mano di Dio, con protesta di volerli soffrire non solo con pazienza, ma con rendimento di grazie al tuo Dio, che pregherai così: O amantissimo Gesù mio, vi ringrazio delle tante e sì belle occasioni che mi date di patire per voi, e di meritare per me; deh fate, mio Dio, che soffrendo pazientemente ciò che ha apparenza di male in questa vita, io faccia acquisto dei beni eterni nell’altra; e piangendo qui giù con voi, sia fatto degno di venire a regnare nel santo paradiso con esso voi.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE VI

Gesù asciugato dalla Veronica

Bel volto, oh come
La tua bellezza,
La tua dolcezza
Come sparì!
Tutto ferito,
Impallidito:
In te chi mai
Tanto infierì?

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Questa sesta stazione rappresenta il luogo, dove santa Veronica rasciugò il volto con un panno al benedetto Gesù.

Considera in quel Sudario l’estenuato sembiante del tuo Gesù; e spinto dall’amore, procura formarne un espressivo ritratto nel tuo cuore. Oh te felice, se con Gesù scolpito nel cuore vivrai! Oh te più che fortunato, se con Gesù scolpito nel cuore morirai! Per essere meritevole di un tanto bene, prega il tuo Signore così: Tormentato mio Salvatore, imprimete, vi supplico, per tal maniera l’effigie del vostro sacratissimo Volto nel mio cuore, che giorno e notte pensi sempre a voi, e colla vostra dolorosissima Passione sotto gli occhi pianga sempre i miei gravissimi peccati; protestando che con questo pane di dolore vo’ cibarmi fino alla morte, detestando sempre la mia pessima vita.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE VII

Gesù cade sotto la Croce la seconda volta

Turbe insolenti,
Perché sì fiere,
A schiere, a schiere
Contro il mio Ben?
Incrudelite
Con le ferite,
S’egli è caduto,
E già vien men?

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

In questa settima Stazione si rappresenta il luogo, dove Gesù cadde sotto la Croce la seconda volta. Considera il tuo Gesù disteso in terra, abbattuto da’ dolori, calpestato da’ nemici, e deriso dalla plebe; e rifletti che la tua superbia gli die’ la spinta a cadere, la tua alterigia l’ha così atterrato. Deh! Abbassa una volta il capo, e con dolorosa contrizione del passato, proponi di umiliarti a piè di tutti in avvenire. E dirai al tuo Signore così: O santissimo Redentor mio, benchè io vi miri caduto, vi confesso nel tempo stesso onnipotente, e prego voi ad abbassare tutti i miei pensieri di superbia, d’ambizione e di propria stima; affinchè, camminando sempre col capo basso abbracci di buon cuore l’obbiezione e il disprezzo, e con questa umiltà vera, intima e cordiale, che tanto a voi piace, mi riesca sollevar voi da sì dolorosa caduta.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE VIII

Gesù consola le donne di Gerusalemme

Donne pietose,
Oh che bel vanto,
Se il vostro pianto
Si mescolò
Coll’amoroso
Sangue prezioso,
Che dalle piaghe Gesù versò!

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Questa ottava Stazione rappresenta il luogo dove il benignissimo Gesù consolò le donne di Gerusalemme sì afflitte e addolorate.

Considera che tu hai doppio motivo di piangere, e per Gesù che patisce tanto per te, e per te stesso che ingrato non sai godere se non l’offendi. Eppure tu a vista di tante pene ancora stai duro! Almeno in vedere Gesù che mostra sì gran pietà a quelle povere donne, prendi confidenza, e tutto addolorato e compunto digli così: Amabilissimo mio Salvatore, e perché questo mio cuore non si stempera tutto in lagrime di vero pentimento? Lagrime, Gesù mio, vi chieggo, lagrime di dolore e di compassione; affinchè con le lagrime sugli occhi, e col dolore nel cuore, meriti quella pietà che dimostraste a quelle povere donne. Deh! concedetemi quest’unica consolazione, che, rimirato da voi con occhi pietosi in vita, possa sicuramente rimirare voi nel punto della mia morte.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE IX

Gesù cade sotto la Croce la terza volta

Dal peso oppresso
Del tuo peccato
Gesù è cascato;
Non più tardar.
Indebolisce
E tramortisce;
Lascia il peccato
Se ‘l vuoi sgravar.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Questa nona Stazione rappresenta il luogo, dove il buon Gesù cadde sotto la Croce la terza volta. Ahimè quanto fu penosa questa caduta del mio Gesù! Mira con che rabbia quel mansuetissimo agnello viene strascinato da quei rabbiosi lupi; osserva come lo pestano, lo percuotono, e lo involgono tutto nel fango. Ah maledetto peccato, che sì maltrattò il Figlio d’un Dio! Merita le tue lagrime un Dio sì oppresso, un Dio calpestato? Via su, digli piangendo così: Onnipotente mio Dio, che con un sol dito sostenete il cielo e la terra, e chi mai v’ha fatto sì malamente cadere? Ahimè che furono le mie recidive, le mie replicate iniquità, ed ho accresciuti tormenti a tormenti, accumulando peccati a peccati. Ma eccomi compunto ai vostri piedi, risolutissimo di farla finita, e con lagrime e con sospiri replicherò cento e mille volte: Mai più peccare, mio Dio, mai più, mai più.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE X

Gesù spogliato, ed abbeverato di fiele

Angeli, voi
Dal ciel scendete,
L’ali stendete
Per ricoprir
Gesù nudato;
Ahi! tu, sfacciato,
Tanto rossore
Gli fai soffrir.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Questa decima Stazione rappresenta il luogo dove Gesù fu denudato ed amareggiato con fiele. Considera, anima mia, il tuo Gesù nell’esterno tutto lacero e scorticato, e nell’interno amareggiato con disgustosissimo fiele. Ecco come paga Gesù colla sua nudità la tua immodestia e la tua vanità nel vestire; e colle sue amarezze le tue golosità ed ubbriachezze. Come dunque non ti muovi a pietà? Deh gettati a’ piedi del tuo Gesù denudato, e digli così: Afflittissimo Gesù mio, che orribile contrapposto è mai questo! Voi tutto sangue, tutto piaghe, tutto amarezze; ed io tutto diletti, tutto vanità, tutto dolcezze. Ah no, che non cammino bene, no; deh! fatemi mutar vita, ed amareggiatemi talmente i gusti della vita presente, che da qui innanzi, non gustando altro che le amarezze della vostra santissima Passione, arrivi a godere con voi le delizie del santo Paradiso.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE XI

Gesù inchiodato in Croce

Ver me ti volgi,
Mio ben spirante,
Tuo sguardo amante
Concedi a me.
Dal duolo assorto,
Ch’io resti morto
Sotto la Croce,
Gesù, con te.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Questa undecima Stazione rappresenta il luogo, dove Gesù fu confitto in Croce a vista della sua santissima Madre.

Considera l’eccessivo dolore che soffrì il buon Gesù al sentirsi stracciare da’ chiodi e vene, ed ossa, e nervi, e carne con sì indicibile spasimo. Come mai non ti senti struggere di tenerezza, a vista di tante pene, ed alla considerazione di tante tue scelleratezze? Almeno, almeno sfoga il dolore col pianto dicendo così: Clementissimo Gesù mio crocifisso per me, battete e ribattete questo mio duro cuore col santo amore e timore; e giacchè i miei peccati furono i chiodi crudeli che vi trafissero, fate che il mio dolore sia il carnefice che trafigga ed inchiodi tutte le mie mal regolate passioni; affinchè per mia buona sorte vivendo e morendo crocifisso con voi in terra, possa venire a regnare glorioso con voi in cielo.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE XII

Gesù innalzato e morto in Croce

Il sol si oscura,
E infin la terra
Il sen disserra
Per gran dolor;
Morto è il Signore,
Oh peccatore,
Se tu non piangi,
Sei senza cuor.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Questa duodecima Stazione rappresenta il luogo, dove fu inalberata la Croce con Gesù in essa confitto. Alza gli occhi, e mira pendente in aria da tre chiodi 1’amantissimo Gesù; mira quella divina faccia moribonda, osserva come prega per chi l’offende, dona il paradiso a chi lo chiede, lascia in cura di Giovanni la Madre, raccomanda al Padre l’anima sua, ed inchinando il capo sen muore. Dunque è morto Gesù? Ed è morto in croce per me? E tu che fai? Deh guardati di non partire di qua, se non ravveduto e compunto: ed abbracciato alla Croce di Gesù, digli così: Redentor mio amabilissimo, lo conosco, lo confesso che i miei gravissimi peccati sono stati i carnefici più spietati che vi hanno tolto la vita; sicché non merito il perdono, essendo io quel traditore che v’ha crocifisso. Ma nell’udirvi pregare per i vostri crocifissori, oh quanto si consola l’anima mia! Che farò dunque per voi, che tanto avete fatto per me? Eccomi, se così è, eccomi pronto a perdonare a chiunque mi offese. Sì, mio Dio, per amor vostro perdono a tutti, abbraccio tutti, desidero bene a tutti, e così spero sentirmi dire da voi in quell’estremo: Hodie mecum eris in Paradiso.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE XIII

Gesù deposto dalla Croce

Deh, Madre pia,
Con quanto affetto,
Piangendo, al petto
Stringi Gesù!
lo l’ho ferito,
Ma son pentito;
Non più peccati,
Non più, non più.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

Questa decimaterza Stazione rappresenta il luogo, ove Gesù fu deposto dalla Croce in grembo all’afflittissima Madre. Considera quale spada di dolore trapassò il cuore alla sconsolata Signora, allorché ricevette fra le sue braccia il già defunto suo Figlio. A vista di tante ferite si rinnovarono in lei tutti gli spasimi del suo tenerissimo cuore; ma qual fu lo stilo più acuto che la trafisse? Fu il peccato, che le tolse di vita un sì caro Figlio. Piangi dunque il maledetto peccato, e mescolando le tue lagrime con quelle di una Vergine sì addolorata, dille così: O Regina de’ Martiri, quando sarò degno di capire e compatire insieme le vostre pene, tenendole sempre presenti nel mio cuore? Deh fate, o gran Signora, che io notte e dì pianga tanti miei sì enormi misfatti, i quali cagionarono a voi sì gran patire, affinché piangendo, amando, sperando, muoia di puro dolore per voi, per vivere eternamente con voi.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

STAZIONE XIV

Gesù posto nel santo sepolcro

Dal tuo sepolcro
Non vo’ partire
Senza morire,
Ma qui starò
Finchè il dolore
M’uccida il cuore;
L’alma, piangendo,
Qui spirerò.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi
Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum

In quest’ultima Stazione si rappresenta il santo Sepolcro, in cui fu collocato il corpo santissimo di Gesù. Considera quali furono i pianti di Giovanni, della Maddalena, delle altre Marie e di tutti i familiari di Cristo allorchè si rinchiuse in quel santo sepolcro; ma considera soprattutto la desolazione del cuore addolorato di Maria in vedersi affatto priva del suo amantissimo Figlio; ed a vista di tante lagrime prendi motivo di vergognarti che nel decorso di questo santo viaggio hai dimostrato sì poco sentimento di pietà. Via su, risvegliati in quest’ultimo, e baciando la lapide di quella sacra tomba, fa uno sforzo grande per lasciarvi depositato il cuore, e con amaro pianto prega il tuo defunto Signore così: Pietosissimo Gesù mio, che per mio solo amorevole voleste compiere un sì doloroso viaggio, vi adoro defunto e rinchiuso nel santo sepolcro; ma vi vorrei altresì rinchiuso nel mio povero cuore, affinchè unito a voi, dopo questo santo esercizio risorga a nuova vita di grazia, e mi riesca colla perseveranza finale morire in grazia. Concedetemi dunque che per i meriti della vostra santissima Passione, che ho meditato sino ad ora, il mio ultimo cibo in quell’estremo sia il divinissimo Sacramento; le ultime mie parole siano Gesù e Maria, e l’ultimo mio respiro sia unito a quello con cui spiraste sulla Croce per me; ed in questo modo con viva fede, ferma speranza e amore ardente muoia con voi, muoia per voi, per venire a regnare con esso voi per tutti i secoli dei secoli. Amen.

– Pater, Ave, Gloria

Miserere nostri, Domine, miserere nostri
Vi prego, o Gesù buono,
Per la vostra Passion
Darci il perdono

Se il santo esercizio si farà fuori di chiesa, dovendosi ritornare processionalmente alla chiesa, si potrà cantare:

Stabat Mater dolorosa, Juxta Crucem lacrymosa, Dum pendebat Filius.

Rispondendo il popolo:

Santa Madre, questo fate
Che le piaghe del Signore
Siano impresse nel mio cuore

Con quel che segue

Arrivati all’altar maggiore, se il viaggio fu breve, non è necessario terminar tutte le strofe dello Stabat Mater; ma si tronca dicendo:

V. Tuam ipsius animam doloris gladius pertransivit

R. Ut revelentur ex multis cordibus cogitationes.

Oremus Interveniat pro nobis, quaesumus, Domine Jesu Christe, nunc et in hora mortis nostrae apud tuam clementiam beata Virgo Maria Mater tua, cujus sacratissimam animam in hora tuae passionis doloris gladius pertransivit. Qui vivis et regnas etc.

(…) terminata l’orazione, il direttore rivolto al popolo lo benedirà colla Croce, o col Crocifisso, avvisando che chiunque colla dovuta divozione avrà fatta la Via Crucis, ha fatto acquisto delle sante Indulgenze concesse dai Sommi Pontefici, ed invitandolo a ritornare nel giorno in cui di bel nuovo si praticherà il santo esercizio.