Via Crucis meditata con San Giovanni della Croce

Crocifisso

Crocifisso

Preghiera di Introduzione

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Signore noi cerchiamo il tuo volto. Attiraci tutti a te!
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Preghiamo

Infondi in noi Signore, la sapienza della Croce che ha illuminato i tuoi Santi, perché sull’esempio di San Giovanni della Croce, Dottore della Chiesa, aderiamo anche noi pienamente a Cristo e collaboriamo nella Chiesa alla salvezza del mondo.
Per Cristo Nostro Signore. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Prima Stazione

GESÙ È CONDANNATO A MORTE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Si è lasciato maltrattare, senza opporsi e senza aprir bocca, docile come un agnello condotto al macello, muto come una pecora davanti ai tosatori. È stato arrestato, giudicato e condannato, ma chi si è preoccupato per lui? È stato eliminato dal mondo dei vivi, colpito a morte per i peccati del suo popolo” (Isaia 59, 7-8).

“Pilato domandò: “Che farò dunque di Gesù, detto Cristo?”. Tutti risposero: “In croce!”. Pilato replicò: “Che cosa ha fatto di male?”. Ma quelli gridavano ancora più forte: “In croce! In croce!” Quando vide che non poteva far niente e che anzi la gente si agitava sempre di più, Pilato fece portare un po’ d’acqua, si lavò le mani davanti alla folla e disse: ” Io non sono responsabile della morte di quest’uomo! Sono affari vostri!” (ML 27, 22-24).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Il nostro Salvatore dice: quanto angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita, e pochi sono coloro che la trovano (Mt 7, 14)… Gesù afferma che la porta è stretta, per far comprendere che, per entrare attraverso questa porta la quale è Cristo, principio del cammino, il discepolo deve restringersi e spogliare la volontà di tutte le cose sensibili e temporali, amando Dio al di sopra di tutto” (II Salila Monte Carmelo VII, 2).

“La via è stretta. Con questa espressione Cristo vuole insegnarci come il discepolo che desidera avanzare in questo cammino deve non solo entrare per la porta stretta liberandosi dai beni sensibili, ma anche restringersi, espropriandosi e sbarazzandosi completamente anche di quelli spirituali” (Il salita Monte Carmelo VII, 3).

Chi s’impegna in questo cammino “deve non solo essere sbarazzato da tutto ciò che le viene da parte delle creature, ma camminare annichilito ed espropriato anche di tutto ciò che è proprio dello spirito. Per istruirci e spingerci su questo cammino, Nostro Signore espone quella mirabile dottrina, che quanto più è necessaria tanto meno forse è messa in pratica dalle persone spirituali: Se qualcuno vuole seguire la mia via rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8, 34) (II salita Monte Carmelo VII, 4).

“Non vi è opera migliore né più necessaria dell’amore… In definitiva non siamo stati creati che per questo… Dio non si serve d’altro se non dell’amore… Come l’amore è l’unione del Padre e del Figlio, così è l’unione dell’anima con Dio” (cantico Spirituale 28-29).

Preghiamo

Signore Gesù Cristo, che fosti condotto al supplizio della croce per la redenzione del mondo, nella tua bontà perdona le nostre colpe passate e preservaci da quelle future. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Seconda Stazione

GESÙ È CARICATO DELLA CROCE
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Ha preso su di sé le nostre malattie, si è caricato delle nostre sofferenze, e noi pensavamo che Dio lo avesse castigato, percosso e umiliato. Invece Egli è stato ferito per le nostre colpe, è stato schiacciato per i nostri peccati. È stato punito, e noi siamo stati salvati. E stato percosso, e noi siamo guariti” (Isaia 53, 9-5).

Pilato fece condurre fuori Gesù. Poi si mise seduto su una tribuna nel luogo chiamato “Lastricato”. Era la vigilia della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse alla folla: “Ecco il vostro re!”. Ma quelli gridarono: “A morte! A morte! Crocifiggilo!”. Allora le guardie presero Gesù e lo fecero andare fuori della città costringendolo a portare la croce sulle spalle” (cv 19, 13-1.7).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: Non basta rinnegare “la propria natura in ciò che riguarda il mondo ma si deve anche annientarla e purificarla in ciò che appartiene allo spirito. Per questo motivo, quando si presenta al discepolo qualcosa di solido e di perfetto, come sarebbe quello di rinunciare alla ricerca di ogni soavità in Dio e di restare nell’aridità, nella sofferenza e nei travagli, in cui consiste la pura croce e la nudità dello spirito povero di Cristo, tali discepoli rifuggono da tutto ciò come dalla morte e vanno cercando nel Signore solo dolcezze e comunicazioni soavi, il che non è certamente rinuncia a se stessi e nudità di spirito, ma ingordigia spirituale” (II salita Monte Carmelo VII, 5).

Il vero amico della croce di Cristo “cerca nel Signore più l’amaro che il dolce, propende più per le sofferenze che per le consolazioni, si sente spinto per amore di Dio più alla rinuncia che al possesso di ogni bene, tende più alle aridità e alle afflizioni che alle dolci comunicazioni, sapendo bene che solo così si segue Cristo e si rinuncia a se stessi e che agire altrimenti vuol dire cercare se stessi in Dio, cosa molto contraria all’amore” (II Salita Monte Carmelo VII, 5).

“Cercare se stessi in Dio è desiderare i doni e le consolazioni divine; cercare invece Dio in noi stessi vuol dire, non solo rinunciare a tutto per amore di Lui, ma in forza di questo amore essere propensi a scegliere quanto di più disgustoso c’è, sia da parte di Dio che, da quella del mondo. Questo è il vero amore di Dio” (II Salita Monte Carmelo VII, 5).

“Il dolore più puro porta con sé una conoscenza più intima e più pura e quindi una gioia più sublime e più pura, trattandosi di un sapere più intimo” (Cantico Spirituale B.).

Preghiamo

Ascolta, o Dio, le nostre preghiere, e donaci di imitare la passione del tuo Figlio, per portare con serena fortezza la nostra croce quotidiana. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Terza Stazione

GESÙ CADE LA PRIMA VOLTA
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: ” Il Signore aveva detto: “Questo è il mio popolo, sono figli miei e non rni deluderanno”… Non ha mandato un altro in aiuto, nemmeno un angelo, ma lui stesso ha voluto salvarli” (Isaia 63, 8-9).

“Dio vi ha scelti perché vi comportiate come Cristo quando morì per voi. Egli vi ha lasciato un esempio da seguire. Egli non ha mai fatto un peccato, con le sue parole non ha mai imbrogliato nessuno. Quando lo offendevano, non offendeva; quando lo facevano soffrire, non parlava di vendetta, ma aveva fiducia in Dio che giudica con giustizia. Egli ha preso su di sé i nostri peccati e li ha portati con sé sulla croce, per farci morire riguardo al peccato e farci vivere una vita giusta. Le sue ferite sono state la vostra guarigione” (1 Pietro 2, 21-24).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Oh! vi fosse qualcuno che sapesse far capire perfettamente fin dove… giunga l’abnegazione! Essa certo deve essere come una morte e un annientamento temporale, naturale e spirituale… Il Salvatore afferma: Chi vorrà salvare la sua anima, la perderà (Gv. 12, 25), cioè Chi vorrà cercare o possedere qualche cosa per sé, perderà la sua anima, e.. Chi per me perderà la sua anima la guadagnerà, vale a dire: colui che per Cristo rinuncerà a tutto ciò che la sua volontà può desiderare e gustare scegliendo ciò che più somiglia alla croce… cioè odiare la propria anima, costui la guadagnerà (II Salita Monte Carmelo VII, 6)

“Dedicatevi alla mortificazione e alla penitenza, cercando che Cristo vi costi qualcosa, evitando di essere come quei che cercano il proprio comodo e conforto o in Dio o fuori di lui; cercate invece la sofferenza in Dio e fuori di lui, nel silenzio, nella speranza e nella memoria amorosa” (Lettera 16).

“Non si può giungere nell’intimo delle ricchezze e della sapienza di Dio, se non entrando dove più numerose sono le sofferenze di ogni genere… Chi desidera veramente la sapienza divina, in primo luogo brama entrare veramente nell’intimo della croce!… Per entrare dentro alla ricchezza della sapienza divina, la porta è la croce, ed è stretta, pochi desiderano oltrepassarla mentre molti desiderano le gioie a cui si giunge per mezzo suo” (Cantico Spirituale B XXXVI, 12-13).

“Come colui che tira un carro su per una salita, così cammina verso Dio il discepolo che non respinge la preoccupazione e non spegne i desideri disordinati ” (Parole di Luce).

Preghiamo

Padre misericordioso, che hai redento il mondo con la passione del tuo Figlio, fa’ che la tua Chiesa si offra a te come sacrificio vivo e santo e sperimenti sempre la pienezza del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Quarta Stazione

GESÙ INCONTRA LA MADRE
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “A che cosa posso paragonarti, la tua situazione non ha confronti. Quali altri casi potrò ricordare per consolarti, mia povera figlia di Sion? La tua rovina è grande, come il mare, e nessuno potrà consolarti… Tutti quelli che passano per le strade applaudono alla tua rovina, fischiano e scuotono la testa alle tue spalle…” (Lamentazioni 2, 13.15).

“Simeone parlò a Maria, la madre di Gesù: Dio ha deciso che questo bambino sarà occasione di rovina o di risurrezione per molti in Israele. Sarà un segno di Dio, ma molti lo rifiuteranno: così egli metterà in chiaro le intenzioni nascoste nel cuore di molti. Quanto a te, Maria, il dolore ti colpirà come colpisce una spada” (Lc 2, 34-35).

“Voi fate il bene a sopportare con pazienza le sofferenze, è una grazia di Dio. Dio vi ha scelti perché vi comportiate come Cristo quando morì per voi. Egli vi ha lasciato un esempio da seguire” (1 Pietro 2, 18-21).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Nella trasformazione d’amore succede al discepolo quanto accade agli Angeli, i quali stimano perfettamente le cose dolorose senza sentire dolore, esercitano le opere di misericordia e di compassione senza provare compassione. Però il Signore qualche volta dispensa da questa immunità dal dolore facendo soffrire e permettendo che si patisca qualcosa, onde acquisire meriti maggiori e ci si accenda di più nell’amore… come accadde con la Vergine Marià…” (Cantico spirituale B XX 10).

“Cristo è la via e questa consiste nel morire alla natura ln ciò che appartiene al senso e allo spirito, questo accade quando il discepolo imita gli esempi di Gesù; nostro modello e nostra luce. E certo che Gesù morì, spiritualmente in vita e naturalmente in morte, a tutto ciò che cade sotto il dominio dei sensi poiché come Egli stesso disse, in vita non ebbe un luogo dove reclinare il capo tanto meno lo ebbe in morte” (II Salita Monte Carmelo VII, 9-10).

“Se voi sapeste come è impossibile, senza prove, conseguire il fine a cui il discepolo aspira e come senza le sofferenze si indietreggia, non cerchereste mai le consolazioni, nè quelle di Dio, né quelle delle creature! Preferireste portare la croce e, stringendovi ad essa, non chiedereste di bere se non fiele e aceto puro” (Fiamma Viva 2, 28).

Preghiamo

Gesù Salvatore del mondo, che morendo hai distrutto la morte e risorgendo hai ridato a noi la vita, per intercessione della Madre tua, consolaci della tua consolazione divina, perché da te confortati, diffondiamo la gioia in quelli che sono nel dolore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Quinta Stazione

GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Pietà di me, Signore, sono un uomo distrutto… Per il dolore mi mancano le forze, sento disfarsi anche le mie ossa, sono deriso dai miei avversari e, più ancora, dai miei vicini. Faccio paura a chi mi conosce e fugge via chi m’incontra per strada. Sento quel che dicono di me, da ogni parte parole tremende. Congiurano tutti contro di me, hanno deciso di farmi morire” (Salmo 30, 10 12-14)

“Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire con me, smetta di pensare a se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24).

“Lungo la strada, fermarono un certo Simone, originario di Cirene, che tornava dai campi. Gli caricarono sulle spalle la croce e lo costrinsero a portarla dietro a Gesù” (Lc 23, 26).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Camminare senza impedimenti per la via stretta significa che non vi è posto in essa se non per la rinuncia e per la croce, la quale è il bastone su cui appoggiarci, che alleggerisce e rende più facile il cammino.

Il Signore afferma: Il mio giogo è soave e il mio peso leggero (Mt 2, 30), il giogo è figura della croce. Perché se il discepolo si decide a portare questa croce, se risolve cioè con fermezza di andare in cerca e di sopportare per il Signore travagli in ogni cosa, troverà in ciò grande sollievo e grande soavità per camminare così, spoglio di tutto, senza volere niente. Se però pretende di conservare un qualche possesso di Dio… non procede nudo e morto a tutto, non potrà entrare in questa via angusta né potrà per essa salire fino alla cima” (II Salita Monte Carmelo VII, 7).

“Il discepolo si preoccupa solo di trovare il modo di fargli piacere e di servirlo in qualche modo, anche a costo di qualunque sacrificio… Dice nell’intimo del suo cuore. Ah! Dio e Signore mio, quanti sono coloro che in te cercano solo conforto e gusto, grazie e doni, mentre sono tanto pochi coloro che, posposto ogni loro interesse, desiderano recarti piacere e offrirti qualcosa con sacrificio!” (II Notte, t9, 4).

“Conviene che non ci manchi mai la croce, come a Cristo, fino alla morte d’amore. Egli dispone che noi soffriamo nell’amore di ciò che maggiormente amiamo, perché facciamo maggiori sacrifici e acquistiamo maggior valore. Ma tutto è breve, tutto consiste nell’alzare il coltello, e poi Isacco rimane vivo con la promessa della discendenza moltiplicata” (Lettera 10).

Preghiamo

Guarda, Dio onnipotente, l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa’ che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Sesta Stazione

GESÙ E’ SOCCORSO DALLA VERONICA
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Mosè chiese al Signore: “Lasciami vedere il tuo volto!”. Il Signore gli rispose: “Farò passare davanti a te tutto il mio splendore. Davanti a te proclamerò il mio nome: “Signore”. Ma tu non potrai vedermi in faccia e restare in vita… la mia faccia non si può vedere!” (Esodo 33, 17-23).

“Non aveva né dignità né bellezza, per attirare gli sguardi. Non aveva fascino, per richiamare l’attenzione. Noi l’abbiamo rifiutato e disprezzato; come un uomo pieno di sofferenze e di dolore. Come uno che fa ribrezzo a guardarlo, che non vale niente; non lo abbiamo tenuto in considerazione” (Isaia 53, 2-3).

“Filippo, sono stato con voi per tanto tempo e non mi conosci ancora? Chi ha visto me ha visto il Padre…” (G, 14, 9).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Poiché tu m’hai piagato questo mio cuore, perché non lo guarisci? Giacché l’hai catturato, perché me lo lasci, non prendendo il tesoro che hai rubato?

Estingui le mie pene, che più nessuno basta ad eliminare: Ti vedano gli occhi miei, poiché sei loro luce, che per te solo bramo conservare.

Scopri la tua presenza: mi uccida la tua vista e la tua bellezza; sai che la sofferenza d’amore non si cura se non con la presenza e la figura” (Cantico Spirituale).

“Tu che desideri conoscere il luogo dove si trova il tuo Amato, per trovarlo ed unirti con Lui! Oramai ti è stato detto che tu stesso sei il luogo in cui Dio dimora e il nascondiglio dove si cela. Tu puoi grandemente rallegrarti sapendo che tutto il tuo bene e l’intera speranza è così vicina a te da abitare dentro di te o, per dir meglio, che tu non puoi stare senza di Lui… Che vuoi di più… e perché cerchi ancora fuori di te le tue ricchezze, i tuoi piaceri, la tua soddisfazione, la tua abbondanza e il tuo regno, cioè Dio, che desideri e brami?” (Cantico Spirituale).

“Gioisci rallegrati pure con Lui nel tuo raccoglimento interiore poiché lo hai così vicino! Qui desideralo, adoralo, senza andare a cercarlo altrove, poiché ti distrarresti, ti stancheresti senza poterlo né trovare, né godere con maggiore certezza e celerità né averlo più vicino che dentro di te” (Cantico Spirituale).

“A che serve che tu dai a Dio una cosa, quando lui te ne chiede un’altra? Considera quello che Dio vorrà e fallo; per questo soddisferai meglio il tuo cuore che con ciò a cui tu ti disponi”.

Preghiamo

Guarda, o Padre, il volto del tuo Cristo, che ha dato se stesso per salvare (umanità; e fa’ che dall’Oriente all’Occidente sia glorificato il suo nome tra i popoli, e in ogni parte del mondo si offra a te l’unico perfetto sacrificio. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Settima Stazione

GESÙ CADE LA SECONDA VOLTA
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Sono stanco di vivere, perciò parlerò liberamente, sfogherò tutto il mio dolore. A Dio dirò: “Non condannarmi! Fammi sapere di che cosa mi accusi! Ti sembra giusto opprimermi, maltrattare l’uomo che hai fatto e favorire l’opera dei malvagi?” (Giobbe l0, 1-3).

“Guardate attentamente Gesù… durante la sua vita terrena, si rivolse a Dio che poteva salvarlo dalla morte, offrendo preghiere e suppliche accompagnate da forti grida e lacrime… Benché fosse il Figlio di Dio, tuttavia imparò l’ubbidienza da quel che dovette patire… Teniamo lo sguardo fisso in Gesù: è lui che ci ha aperto la strada della fede e ci condurrà alla meta. Egli ha accettato di morire in croce e non ha tenuto conto che era una morte vergognosa… Pensate a lui che ha sopportato un attacco tanto violento da parte di peccatori. Così non vi lascerete scoraggiare, e non cederete” (Ebrei 3, 1; 5, 7-8; 12, 2-3).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Cristo è conosciuto molto poco da coloro che credono di essergli amici. Infatti vediamo che, amando troppo se stessi, vanno a cercare in Lui i propri gusti e le proprie consolazioni e non, come coloro che lo amano molto, le sue amarezze e le sue morti… Costoro vivono nel mondo lontani e divisi da Lui, solleciti soltanto delle loro ambizioni e delle loro grandezze dei quali si può dire che non conoscono Cristo” (II Salita Monte Carmelo VII, 12)

“In nessun modo si progredisce se non con l’imitare Cristo il quale è la via, la verità, la vita e nessuno giunge al Padre se non per Lui; in altra parte poi soggiunge: Io sono la porta, chi entra per me si salverà… Cristo è la via e questa consiste nel morire alla natura in ciò che appartiene al senso e allo spirito” (II Salita Monte Carmelo).

“L’amore non consiste nel provare grandi sentimenti, ma nell’avere grande nudità e nel patire per amore di Cristo… e la croce è un peso leggero se si porta con amore. Dio stima più il patire che tutte le visioni e le consolazioni” (Parole di Luce).

“Quel poco che dei misteri di Cristo si può conoscere in questa vita non si può raggiungere senza aver sofferto molto e aver ricevuto da Dio numerose grazie intellettuali” (Cantico Spirituale).

Preghiamo

O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente l’insegnamento della sua passione per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Ottava Stazione

GESU’ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Mi umiliano, si divertono alle mie spalle. Gli faccio schifo, cercano di evitarmi, arrivano a sputarmi in faccia. Dio mi ha tolto le forze, mi ha umiliato: perciò nessuno ha più rispetto di me” (Giobbe 30, 9-11).

“Erano in molti a seguire Gesù: una gran folla di popolo e un gruppo di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Gesù si voltò verso di loro e disse: “Donne di Gerusalemme, non piangete per me. Piangete piuttosto per voi e per i vostri figli” (Lc 23, 27-28).

“Lodiamo Dio, Padre di Gesù Cristo, nostro Signore! Il Padre che ha compassione di noi, il Dio che ci consola… in tutte le nostre sofferenze, perché anche a noi sia possibile consolare tutti quelli che soffrono, portando quelle stesse consolazioni che egli ci dà” (2 Corinti 1, 3-4).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Cerca sempre di inclinarti non al più facile, ma al più difficile; non al più saporoso, ma al più insipido; non a quello che piace di più ma a quello che piace di meno; non al riposo, ma alla fatica; non al conforto, ma a quello che non è conforto; non al più, ma al meno; non al più alto e pregiato, ma al più vile e disprezzato; non alla ricerca di qualche cosa, ma a non desiderare niente; non alla ricerca del lato migliore delle cose create, ma del peggiore; e a desiderare nudità, privazioni e povertà di quanto v’è al mondo per amore di Gesù Cristo” (II Salita Monte Carmelo).

“Desidera ardentemente di renderti nel patire un po’ somigliante al nostro gran Dio umiliato e crocifisso: poiché questa vita, se non si impiega nell’imitare Lui, non vale niente” (Lettera 24).

“Alcuni praticano straordinarie penitenze… e non cercano invece di frenare le loro bramosie… La loro passione è la penitenza… e attratti dal gusto che ci trovano si ammazzano di penitenze… ce ne sono alcuni che arrivano a farlo anche se è stato ordinato, il contrario… E gente assai imperfetta, gente priva di ragione, che pospongono la sottomissione e l’obbedienza, che è penitenza della ragione e della volontà, alla penitenza corporale che se non è accompagnata dall’altra non è che penitenza da bestie” (II Salita Monte Carmelo VIII 4 – I Notte VI, 1).

“L’anima che ama Dio, vive più nell’altra vita che in questa, giacché vive più dove ama che dove anima” (Cantico Spirituale).

Preghiamo

Perdona, o Signore, i nostri peccati, e nella tua misericordia spezza le catene che ci tengono prigionieri a causa delle nostre colpe, e guidaci alla libertà che ci ha conquistata Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Nona Stazione

GESU’ CADE LA TERZA VOLTA
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Sono tutto sconvolto, non ho pace. Giorni tristi mi sono caduti addosso. La mia pelle è nera e cadente, le mie ossa ardono per la febbre” (Giobbe 30, 27-30).

“Noi eravamo ancora incapaci di avvicinarci a Dio, quando Cristo, nel tempo stabilito, morì per i peccatori… Noi eravamo nemici suoi, eppure Dio ci ha riconciliati a sé mediante la morte del Figlio suo; a maggior ragione ci salverà mediante la vita di Cristo, dopo averci riconciliati. E non basta! Una cosa sappiamo di certo: quel che eravamo prima ora è stato crocifisso con Cristo, per distruggere la nostra natura peccaminosa e liberarci dal peccato” (Romani 5, 6-10; 6, 6).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Occorre far comprendere alle persone spirituali quanto sia stretto il cammino che, secondo le parole del Salvatore, conduce alla vita e quanto debbano essere nudi e privi di ogni impedimento coloro che vogliono percorrerla” (II Salita Monte Carmelo VII, 1).

“Il discepolo abbia un costante desiderio di imitare Cristo in ogni sua azione, conformandosi ai suoi esempi, sui quali mediti per saperli imitare e per comportarsi in ogni sua azione come Egli si comporterebbe. A necessario per riuscire in questo, che ella rinunzi a qualunque piacere sensibile e che non sia puramente a onore e gloria di Dio per amore di Gesù Cristo, il quale in questa vita non ebbe e non volle altro piacere che quello di fare le volontà del Padre, la quale era per lui cibo e nutrìmento… (I Salita Monte Carmelo XIII, 3-4).

“Chi non cerca la croce di Cristo non cerca la gloria di Cristo… Chi cade da solo, solo resta nella sua caduta e tiene in poco conto la propria anima, poiché l’affida a sé solo. Se dunque non temi di cadere da solo, come presumi di rialzarti da solo?” (Parole di Lace).

“Ricordati sempre che ogni cosa che ti accade prospera o avversa viene da Dio, affinché dall’una parte non ti insuperbisca e dall’altra non ti perda di coraggio” (Gradi di Perfezione 15).

“È umile colui che si nasconde nel proprio nulla e si abbandona in Dio. E’ mansueto chi sa sopportare il prossimo e se stesso… Abbi in cuore la forza contro tutte le cose che vorrebbero condurti a ciò che non è Dio, e sii amico della passione di Cristo” (Parole di Luce).

Preghiamo

O Dio, che doni forza ai deboli e perseveranza ai credenti, donaci comunione di fede e di amore con il tuo unico Figlio crocifisso e risorto, per condividere la gioia perfetta del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Decima Stazione

GESU’ E’ SPOGLIATO DELLE VESTI
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Chi è che arriva… con vesti tinte di rosso e avvolto nel suo splendido mantello, cammina a testa alta?… Ma perché i tuoi vestiti sono rossi come quelli di chi pigia l’uva nel tino?”. “Ho lavorato al tino e da solo, nessuno mi ha aiutato. Sono rimasto sorpreso quando ho visto che nessuno mi aiutava. Sono ridotto a pelle e ossa: mi stanno a guardare soddisfatti. Già si dividono i miei vestiti e la mia tunica tirano a sorte” (Isaia 63, 1-3.5; Salmo 21, 18-19).

“I soldati che avevano crocifisso Gesù presero i suoi vestiti e ne fecero quattro parti, una per ciascuno. Poi presero la sua tunica, che era tessuta d’un pezzo solo da cima a fondo e dissero: “Non dividiamola. Tiriamo a sorte a chi tocca” (Gv 19,23-24).

“Gesù pur essendo come Dio non conservò gelosamente il suo essere uguale a Dio. Rinunziò a tutto: diventò come un servo, fu uomo tra gli uomini e visse conosciuto come uno di loro. Abbassò se stesso, fu obbediente fino alla morte, alla morte di croce” (Filippesi 2, 5-8).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Non si giunge all’unione con Dio senza una grande purezza, la quale non si acquista senza una grande privazione da ogni cosa creata e senza una viva mortificazione… Chi si rifiuta di cercare Cristo nella notte, di spogliarsi della sua volontà e a mortificarsi… non riuscirà a trovarlo… mentre lo trova chi lo cerca al buio e con ansia di amore” (II Notte XXIV, 4).

“Circa la passione del Signore, il discepolo cerchi con discrezione il rigore per il tuo corpo, l’aborrimento e la mortificazione di se stesso ed eviti di compiere la sua volontà e il suo gusto in qualche cosa, poiché essa è stata la causa della passione e morte di Gesù (Lettera 12).

“Anche se tu compi molte azioni, non progredirai nella perfezione se non imparerai a rinnegare la tua volontà e a sottometterti, lasciando ogni cura di te e delle tue cose” (Parole di Luce).

“Due cose servono all’anima come due ali per salire all’unione con Dio, cioè la compassione affettiva alla marce del Cristo e a quella del prossimo; e quando il discepolo si trattiene sulla compassione per la croce e la passione del Signori si ricordi che Cristo se ne stette su di essa da solo compiendo la nostra redenzione secondo quanto sta scritto: Da solo ho pigiato nel tino (Isaia 63, 3), da cui ricaverà e le si presenteranno utilissime riflessioni e pensieri” (Insegnamenti Spirituali 11)

Preghiamo

La tua misericordia, o Signore, ci liberi da ogni peso della vecchia natura di peccato, rivestendoci della pienezza della vita nuova. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Undicesima Stazione

GESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Molti, nel vederlo, sono rimasti sconcertati, tanto il suo aspetto era sfigurato e il suo volto non aveva più nulla di umano… Sono un verme, non sono più un uomo; la gente mi insulta, tutti mi disprezzano. Ride di me chiunque mi incontra, storce la bocca, scuote la testa… hanno forato le mie mani e i miei piedi; posso contare tutte le mie ossa” (Isaia 52, 14; salmo 22, 7-8.17).

“Quando furono arrivati sul posto detto “luogo del Cranio”, prima crocifissero Gesù e poi i due malfattori: uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno” (Lc 23, 33-34).

“Quelli che passavano di là scuotevano la testa in segno di disprezzo, lo insultavano e dicevano: “Ehi, tu che volevi distruggere il tempio e ricostruirlo in tre giorni… Lui, il Messia, il re d’Israele: scenda ora dalla croce, così vedremo e gli crederemo! (Mc 15, 29-32) Pilato scrisse il cartello e lo fece mettere sulla croce. C’era scritto: “Gesù di Nazareth, il re dei Giudei” (Gv 19, 19).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Al momento della morte, Gesù è annientato anche nell’anima, senza alcun sollievo e conforto, essendo stato lasciato dal Padre… in un’intima aridità e così grande che fu costretto a gridare Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?…

Quello fu l’abbandono più desolante che Gesù avesse sperimentato… durante la sua vita e, proprio mentre ne era oppresso, Gesù compì l’opera più meravigliosa di quante ne avesse compiute in cielo e in terra durante la sua esistenza… opera che consiste nell’aver riconciliato e unito a Dio, per grazia, il genere umano” (II Salita Momte Carmelo VI, 11).

Nella morte di croce “Nostro Signore raggiunse il massimo del suo annietamento in ogni campo: nella reputazione degli uomini i quali, vedendolo morire, invece di stimarlo, si burlavano di Lui; nella natura, nel cui confronto si annientò morendo; nell’aiuto e nel conforto spirituale del Padre che in quel momento lo abbandonò affinché pagasse fino all’ultimo centesimo i debiti e unisse l’uomo con Dio. In tal modo Cristo rimase annientato e ridotto quasi a nulla…” (II Salita Monte Carmelo VI, 11).

“Crocifisso interiormente e esteriormente con Cristo, vivrai in questo mondo con grande soddisfazione della tua anima, possedendola nella pazienza” (Spunti di Amore).

Preghiamo

Signore Gesù Cristo, che per la salvezza di tutti gli uomini hai steso le braccia sulla croce, accogli l’offerta delle nostre azioni e fa’ che tutta la nostra vita sia segno e testimonianza della tua redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Dodicesima Stazione

GESÙ MUORE IN CROCE
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?… Si volgeranno verso Dio a causa di colui che hanno trafitto. Lo piangeranno come si piange la morte del figlio unico, si lamenteranno amaramente come quando si perde il primogenito…” (Salmo 22, 2; Zaccaria 12, 10).

“Accanto alla croce stavano alcune donne: la madre di Gesù, sua sorella, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù vide sua madre e accanto a lei il discepolo preferito. Allora disse a sua madre: “Donna, ecco tuo figlio”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre”. A questo punto Gesù sapendo che tutto era compiuto, disse: “Ho sete”… C’era lì un’anfora piena di aceto: bagnarono una spugna, la misero in cima a una canna e l’accostarono alla sua bocca. Gesù prese l’aceto e poi disse: “Tutto è compiuto”. E, chinato il capo, spirò” (Gv 19, 25-30).

“Attenzione! Il Signore viene tra le nubi, tutti lo vedranno anche quelli che l’uccisero: i popoli della terra sono sconvolti. Si, amen” (Apocalisse 1, 7).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: Cristo e la sposa

“Un pastorello solo, addolorato, lontano sta da gioie e da piaceri, volgendo a una fanciulla i suoi penseri mentre il petto è dall’amor straziato. Piange, ma non perché d’amor piagato, ché non gli pesa di vedersi afflitto, quantunque nel suo cuore sia ferito, ma piange al sol pensier d’essere obliato; Solo il pensiero d’essere scordato dall’amata lo spinge ad affrontare nella terra straniera pene amare, perché il suo petto è dall’amor straziato.

E dice il pastorello. Ah, disgraziato colui che dal mio amor si è reso assente e non vuole goder di me presente!

E il petto per suo amore ha lacerato. E infine sopra un albero innalzato, le belle braccia in croce aperte stende, ad esse si abbandona e morto pende, ed il suo petto è dall’amor straziato

“Dio ci ha manifestato tutta la fede in Cristo, né vi è un’altra fede da rivelare… Dopo che sulla croce disse: “Tutto è compiuto”, tutti gli antichi culti a Dio caddero” (II Salita Monte Carmelo ).

Preghiamo

O Padre misericordioso, che hai voluto che il tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico, donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Tredicesima Stazione

GESU’ È DEPOSTO DALLA CROCE
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Voi che passate per la strada, rendetevi conto, guardate la mia sofferenza… Il mio è un dolore troppo grande, non c’è sofferenza che sia uguale alla mia. Signore, guarda la mia angoscia, guarda come sono sconvolta. Il mio cuore è spezzato… Gerusalemme, fa’ arrivare al Signore le tue grida e i tuoi lamenti. Fa’ scendere le tue lacrime come torrenti giorno e notte. Non darti pace e lascia che i tuoi occhi piangano. A ogni ora della notte ripeti i tuoi lamenti, apri il tuo cuore e confida nel Signore, tendi verso di lui le tue mani, supplica per i tuoi figli. Guarda, o Dio, chi hai trattato così” (Lamentazioni 1, 12-20; 2, 18–20).

“Giuseppe d’Arimatea chiese a Pilato il permesso di prendere il corpo di Gesù. Pilato diede il permesso. Allora Giuseppe andò a prendere il corpo di Gesù. Arrivò anche Nicodèmo, quello che prima era andato a trovare Gesù di notte… (Gv 19, 38-39), presero dunque il corpo di Gesù e lo avvolsero in un lenzuolo” (Lc 19, 40).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Il Signore muove le forze dei discepoli solo per quelle opere che sono convenienti, secondo la sua volontà e disposizione divina senza che si possano rivolgere ad altre, in tal modo le loro azioni e le loro preghiere raggiungono sempre l’effetto.

Tali erano quelle della gloriosissima Vergine, nostra Signora, la quale fin da principio elevata a questo sublime stato, non ebbe impressa nell’anima immagine di creatura alcuna, né da questa in nessun momento fu spinta ad operare, ma agì sempre sotto la mozione dello Spirito Santo…” (II Salita Monte Carmelo.).

“La persona spirituale, per unirsi con Dio, deve comprendere il mistero della porta e della via di Cristo e sappia che quanto più si annienterà per Dio, tanto maggiore unione con Lui raggiungerà e tanto maggiore sarà la sua opera. E quando si sarà ndotta al niente, avrà cioè raggiunto il massimo dell’umiltà, allora si compirà l’unione spirituale fra l’anima e Dio… Chi sceglie ciò che è conforme alla croce guadagnerà l’anima sua” (Salita Monte Carmelo).

“Non si può giungere alla Sapienza dei suoi misteri senza aver patito molto e senza aver percorso un lungo cammino spirituale” (Cantico Spirituale).

Preghiamo

O Dio, tu hai voluto che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla Croce, fosse presente la sua Madre addolorata: fa’ che la tua santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della sua Risurrezione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Quattordicesima Stazione

GESÙ È POSTO NEL SEPOLCRO

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo: Perché con la tua Croce hai redento il mondo.

1° Lettore: “E’ stato sepolto con i criminali, si è trovato con i ricchi nella tomba. Eppure non aveva commesso alcun delitto, non aveva ingannato nessuno. Ha dato la sua vita come sacrificio per gli altri. Si è addossato i loro peccati… si è consegnato alla morte e si è lasciato mettere tra i malfattori. Ha preso su di sé le colpe di tutti gli altri ed è intervenuto a favore dei peccatori” (Isaia 58, 9-10-12).

“Nel luogo dove avevano crocifisso Gesù c’era un giardino e nel giardino c’era una tomba nuova dove nessuno era mai stato sepolto. Siccome era la vigilia della festa ebraica, misero lì il corpo di Gesù, perché la tomba era vicina (Gv 18, 41-42). Poi, Giuseppe d’Arimatèa fece rotolare una grossa pietra davanti alla porta della tomba” (Mc 15, 46).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Se io ti ho detto tolte le verità nelle mie parole cioè nel mio Figlio… fissa gli occhi in Lui solo, nel quale io ti ho detto tutto e ci troverai anche di più di quanto chiedi e desideri: Tu infatti, dornandi ispirazioni e rivelazioni che sono soltanto una parte, ma se guarderai Cristo, vi troverai tutto, perché Egli è ogni mia rivelazione e risposta, ogni mia visione o immagine, in quanto che io vi ho già parlato, risposto, manifestato e rivelato ogni cosa, donandovelo per fratello, compagno, maestro, prezzo, premio… Ascoltatelo, perché ormai fuori di Lui non ho più niente da rivelare e manifestare” (II Salita Monte Carmelo ).

“In nessun modo si progredisce se non con l’imitare Cristo il quale è la via, la verità, la vita e nessuno giunge al Padre se non per Lui; in altra parte poi soggiunge: Io sono la porta, chi entra per me si salverà… Cristo è la via e questa consiste nel morire alla natura in ciò che appartiene al senso e allo spirito” (II Salita Monte Carmelo).

“Se vuoi essere perfetto, vendi la tua volontà e dalla ai poveri di spirito, vieni a Cristo nella mansuetudine ed umiltà e seguilo fino al calvario e al sepolcro… A meglio soffrire per Dio che compiere miracoli” (Parole di Luce).

Il Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio deve essere sempre ascoltata” (Parole di Luce).

“L’amore non consiste nel provare grandi sentimenti, ma nell’avere grande distacco e nel patire per amore di Cristo… Ama molto i patimenti e non credere che siano troppi per entrare nell’amicizia di Cristo il quale non esitò a morire per te” (Spunti di amore).

Preghiamo

Donaci, o Padre, di unirci nella fede alla morte e sepoltura del tuo Figlio per risorgere con lui alla vita nuova. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

Quindicesima Stazione

GESÙ RISORGE GLORIOSO
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo

1° Lettore: “Il primo giorno della settimana, la mattina presto, Maria di Màgdala va verso la tomba, mentre è ancora buio, e vede che la pietra è stata tolta dall’ingresso. Allora corre da Simon Pietro e dall’altro discepolo, il prediletto di Gesù, e dice: “Hanno portato via il Signore dalla tomba e non sappiamo dove l’hanno messo!”.

Maria era rimasta a piangere vicino alla tomba. A un tratto, chinandosi verso il sepolcro, vide due angeli vestiti di bianco. Stavano seduti dove prima c’era il corpo di Gesù, uno dalla parte della testa e uno dalla parte dei piedi. Gli angeli le dissero: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Maria pensò che fosse il giardiniere e gli disse: “Signore, se tu l’hai portato via dimmi dove l’hai messo e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Lei subito si voltò e gli disse: “Maestro!” (Gv 20,1-2.11-16).

“Uomini d’Israele, ascoltate ciò che sto per dire: Gesù di Nazareth era un uomo mandato da Dio per voi. Dio gli ha dato autorità con miracoli, con prodigi e con segni. È stato Dio stesso a compierli per mezzo di lui fra voi. E voi lo sapete bene! Quest’uomo, secondo le decisioni e il piano prestabilito da Dio, è stato messo nelle vostre mani e voi, con la complicità di uomini malvagi, lo avete ucciso inchiodandolo a una croce. Ma Dio l’ha fatto risorgere, liberandolo dal potere della morte” (Atti 2, 22-24).

Dice San Giovanni della Croce:

2° Lettore: “Dio, avendo rivelato in Cristo tutte le verità di fede, non ha né avrà mai più altra verità da manifestare. Perciò desiderare ancora di ricevere qualche cosa per via soprannaturale è come ammettere che Dio non abbia dato nel Figlio tutto ciò che e sufficiente (II Salita Monte Carmelo XXII, 7).

“Se vuoi che io ti dica qualche parola di conforto, guarda mio Figlio, obbediente a me e per amor mio sottomesso ed afflitto, e sentirai quante cose ti risponderà: Se desideri che io ti sveli alcune cose o avvenimenti occulti, fissa in Lui i tuoi occhi e vi troverai dei misteri molto profondi, la sapienza e le meraviglie di Dio le quali, secondo quanto afferma San Paolo: Nel Figlio di Dio sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio (Colossesi 2, 3), tesori di sapienza che saranno per te profondi; saporosi e utili più di tutte le cose che vorresti sapere.

Per questo l’Apostolo si gloriava dicendo… di non conoscere altro se non Gesù Cristo e questo crocifisso (1 Corinti 2,2). Inoltre se tu desideri altre visioni e rivelazioni divine o corporee, mira il Cristo umanato e vi troverai più di quanto pensi poiché San Paolo afferma a tale proposito: In Cristo dimora corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Colossesi 2, 9; II Salita Monte Carmelo XXII, 7).

Pietà di noi, Signore! Pietà di noi!

Santa Madre del Signore le sue piaghe dolorose segna tu dentro di noi

CONCLUSIONE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
PREGHIAMO

Ti preghiamo, Signore, di posare il tuo sguardo su questa tua famiglia, per la quale Gesù Cristo non esitò a darsi nelle mani dei carnefici e a subire il supplizio della croce. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.

Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.

Benediciamo il Signore. Rendiamo grazie a Dio.

Siamo arrivati al termine della Via Crucis, di queste stazioni; o soste, o fermate o sguardi… ma non del cammino né della ricerca.