Via Matris Dolorosa

Maria Addolorata

Maria Addolorata

I sette acerbissimi Dolori di Maria Vergine meditati nella forma della Via Crucis
Atto di Contrizione

Afflittissima Vergine, prostrato umilmente innanzi a Voi, e confuso per la moltitudine dei miei gravissimi peccati, io li detesto nell’amarezza del mio cuore, e me ne dolgo, perchè con essi ho offeso il mio amabilissimo Redentore e vostro Figlio Gesù. Deh! per tutti i dolori che sopportaste nella sua Passione, vi prego ad implorarmi dal medesimo pietà e misericordia e grazia di non offenderlo mai più. In memoria delle vostre pene vi offro questo santo esercizio, che sono per fare. Abbiate compassione di me, o cara Madre Maria, e fate che quelle stesse spade che trafissero il vostro spirito, trapassino anche il mio, affinché viva e muoia nell’amicizia del mio Signore.

Poi si dica: MARIA, dolce mio bene, stampate nel mio cuor le vostre pene.

E ripetesi dal popolo ogni volta. Qualora sia l’uso di cantare le strofette in italiano, davanti l’Altare si canterà la seguente.

Introduzione

Venite, alme fedeli,
A compatir MARIA,
E del dolor la via
Andiamo a rintracciar.
Sparsa di pene amare
Fu tutta la sua vita,
E sol l’alma pentita
Può sollevarne il duol.

Si cominciano quindi le strofe della prima stazione, incamminandosi verso la medesima.

I Stazione
La morte, che il Profeta
Al Figlio tuo predisse,
Fu spada, che trafisse,
O Madre, il tuo bel Cor.
Fa, che il pensier di morte
Mi resti fisso in mente:
Così perennemente
La colpa avrò in orror.

N.B. Se non vi è l’uso di cantare le strofette in italiano, si canterà ogni volta in loro vece una strofa dello Stabat.
E il popolo risponde: Santa Madre, deh! voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

PRIMO DOLORE

Profezia di Simeone

In questa prima Stazione si considera come Maria, presentato nel Tempio in offerta all’Eterno Padre il suo divin Figliuolo Gesù, e postolo nelle braccia del santo vecchio Simeone, udì dal medesimo l’amara predizione di quanto avea a soffrire nella dolorosa passione e morte del suo caro Gesù nostro Salvatore.

Vergine Addolorata, per l’acerba pena, che l’anima vostra soffrì quando, presentato al Tempio il vostro Figlio Gesù, udiste dalla bocca profetica di Simeone che egli sarebbe stato per voi un’acutissima spada di dolore, e che la sua Passione sarebbe stata a molti, per la loro malizia, un motivo di rovina; Vi prego ad impetrarmi grazia, affinché gl’infiniti meriti di Gesù non riescano per mia colpa vani ed infruttuosi.

– Ave Maria…
– Maria, dolce mio bene, stampate nel mio cuor le vostre pene.

II Stazione
La crudeltà d’Erode
Ti fu cagion di pene;
Sottrar Gesù, tuo Bene,
Dovesti al rio furor.
Fa, che per sempre in salvo
Io ponga l’alma mia:
Difendimi, o Maria,
Dal Dèmone oppressor.

N.B. Se non vi è l’uso di cantare le strofette in italiano, si canterà ogni volta in loro vece una strofa dello Stabat.
E il popolo risponde: Santa Madre, deh! voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

SECONDO DOLORE

Fuga in Egitto

In questa seconda Stazione si considera il penosissimo viaggio, che la Vergine di notte tempo, nel più crudo inverno, fece verso l’Egitto, per liberare Gesù dalla crudele persecuzione di Erode, che empiamente cercava di farlo uccidere fra gli altri Innocenti.

Vergine Addolorata, pel dolore che provaste quando, per sottrarre l’innocentissimo vostro Figliuolo alla crudeltà dell’empio Erode, che lo cercava a morte, doveste, in mezzo a stenti e privazioni, fuggire frettolosamente in Egitto; fate, vi prego, che col peccato non costringa mai il mio Redentore ad abbandonare il mio cuore.

– Ave Maria…
– Maria, dolce mio bene, stampate nel mio cuor le vostre pene.

III Stazione
Scorrer facesti, o Madre,
Gran lagrime dal ciglio,
Quando, smarrito il Figlio,
L’andasti a ricercar.
Fa, che a cercarlo io vada,
Se lo perdei talora,
E sino all’ultim’ora
Lui solo possa amar.

N.B. Se non vi è l’uso di cantare le strofette in italiano, si canterà ogni volta in loro vece una strofa dello Stabat.
E il popolo risponde: Santa Madre, deh! voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

TERZO DOLORE

Smarrimento di Gesù nel Tempio

In questa terza Stazione si considera come la Vergine, essendosi recata in Gerusalemme nel tempo della Pasqua col suo Sposo S. Giuseppe e coll’amato suo Figlio Gesù, nel ritornarsene alla sua povera casa lo smarrì, e per tre giorni continui andò lacrimosa in traccia del suo unico Diletto.

Vergine Addolorata, per l’angustia da Voi sofferta quando, avendo smarrito senza vostra colpa l’amabilissimo vostro Figlio Gesù, rimasto nel Tempio per adempire la volontà dell’Eterno Padre, lo cercaste ansiosamente per ben tre giorni; ottenetemi la grazia di presto ritrovare Gesù se, per mia sventura, lo perdessi col peccato.

– Ave Maria…
– Maria, dolce mio bene, stampate nel mio cuor le vostre pene.

IV Stazione
Di croce sotto il peso
Incontri il Figlio ansante,
Lo seguiti costante,
O Madre, nel dolor.
Fa, che ogni giorno anch’io
Sostenga la mia croce,
E ascolti ognor la voce
Di Dio che parla al cor.

N.B. Se non vi è l’uso di cantare le strofette in italiano, si canterà ogni volta in loro vece una strofa dello Stabat.
E il popolo risponde: Santa Madre, deh! voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

QUARTO DOLORE

Incontro di Gesù con la Madre

In questa quarta Stazione si considera l’incontro dell’Addolorata Vergine col suo appassionato Gesù, che, dopo essere stato preso dai Giudei, barbaramente trattato e condannato a morte, con una pesantissima Croce sulle spalle, s’incamminava verso il Calvario.

Vergine Addolorata, per quel fiero dolore onde fu amareggiato il cuor vostro, quando sulla via del Calvario incontraste il vostro dilettissimo Gesù lacero per le ferite dei flagelli, grondante sangue, coronato di spine e colla pesante sua Croce sulle spalle, che s’avviava alla morte per mia salute; impetratemi forza e coraggio, affinché anch’io ad imitazione vostra segua il mio Redentore nel cammino della Croce, assoggettandomi prontamente a quelle tribolazioni che a Lui piacerà mandarmi.

– Ave Maria…
– Maria, dolce mio bene, stampate nel mio cuor le vostre pene.

V Stazione
Spirante sulla croce
Vedi il Figliuol diletto
Novella spada il petto
A lacerar ti va.
Fa, che la tua piétate
M’assista all’agonia:
Con te l’anima mia

N.B. Se non vi è l’uso di cantare le strofette in italiano, si canterà ogni volta in loro vece una strofa dello Stabat.
E il popolo risponde: Santa Madre, deh! voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

QUINTO DOLORE

Crocifissione di Gesù

In questa quinta Stazione si considera il Monte Calvario, ove l’affllittissima Vergine vide in un mare di dolori spirare sulla Croce per la nostra salute il suo divin Figliuolo Gesù, versante da capo a piedi il suo preziosissimo Sangue.

Vergine Addolorata e dolcissima madre mia, come tale lasciatami per ultima volontà del vostro Gesù, per quell’indescrivibile pena che sopportaste sul Calvario, a piè della Croce, quando, da tutti abbandonato, dalla plebe schernito, amareggiato di fiele, dopo tre ore di dolorosa agonia ed emesso un alto grido, il vostro dolcissimo Figlio rese lo spirito all’Eterno suo Padre; ottenetemi un grande amore al patire, e la grazia di amarvi e servirvi come mia amorosissima madre.

– Ave Maria…
– Maria, dolce mio bene, stampate nel mio cuor le vostre pene.

VI Stazione
Accogli tra le braccia,
Con nuova acerba doglia,
Del tuo Gesù la spoglia,
La baci sempre più.
Fa, che divenga molle
Il mio cuor duro e ingrato;
Lasciar voglio il peccato,
Sol voglio amar Gesù.

N.B. Se non vi è l’uso di cantare le strofette in italiano, si canterà ogni volta in loro vece una strofa dello Stabat.
E il popolo risponde: Santa Madre, deh! voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

SESTO DOLORE

Deposizione dalla Croce

In questa sesta Stazione si considera come l’Addoloratissima Vergine ricevette fra le sue braccia il sacrosanto Corpo del morto suo Figlio deposto dalla Croce, trafitto nel petto da una lancia, e tutto ricoperto di piaghe e di sangue.

Vergine Addolorata, per quel dolore che si acerbamente afflisse l’anima vostra purissima, quando l’amato vostro Bene deposto dalla Croce vi fu posto nel grembo, e Voi consideraste minutamente il barbaro scempio che di Lui avevano fatto le mie iniquità; ammollite, Vi prego, questo mio ingratissimo cuore, affinché pianga le mie colpe ed impari a compassionarvi sinceramente.

– Ave Maria…
– Maria, dolce mio bene, stampate nel mio cuor le vostre pene.

VII Stazione
Racchiusa in freddo sasso
La salma del Figliuolo,
Nessun potrebbe il duolo
Dell’alma tua ridir.
Fa, ch’io gli esprima intanto
Il più fervente affetto,
Allor che nel mio petto
Si degnerà venir

N.B. Se non vi è l’uso di cantare le strofette in italiano, si canterà ogni volta in loro vece una strofa dello Stabat.
E il popolo risponde: Santa Madre, deh! voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.

SETTIMO DOLORE

Sepoltura di Gesù

In questa settima Stazione si considera come l’addoloratissima Vergine, accompagnato al Sepolcro il Corpo del suo defunto Figliuolo, fu costretta ad allontanarsi da quella tomba che racchiudeva l’unico oggetto del suo amore.

Vergine Addolorata, per l’amaro cordoglio che soffriste quando accompagnaste l’esangue spoglia del vostro amabilissimo Gesù e foste costretta di consegnarla al sepolcro; fate che la memoria della sua santissima Passione e Morte sia altamente impressa nel mio cuore, e che questo si consumi per amore del mio buon Dio e di Voi mia dolcissima Madre.

– Ave Maria…
– Maria, dolce mio bene, stampate nel mio cuor le vostre pene.

Si ritorna all’Altare dell’Addolorata cantando:

Oh desolata Madre!
Gli atroci tuoi dolori
Piansi, e i miei folli errori,
Dolente iniem con Te
Deh! tu benigna accetta,
Gran Madre, il pianto mio;
Tu impetrami da Dio,
Del mio fallir mercè
Orazione a Maria SS. Addolorata

Vi compatisco, o santissima Madre, con tutta la tenerezza del mio cuore nell’estrema vostra desolazione. Quegli che solo formava la vostra delizia, il centro de’ vostri affetti, il vostro Figlio, il vostro Dio, giace nella oscurità della tomba, e Voi siete vittima di un dolore che è grande siccome il mare. Oh! cara Madre Addolorata, vorrei pur poter consolarvi nella vostra amarezza. Con la grazia di Gesù e col vostro aiuto prometto di non dar più motivo ai vostri dolori con nuovi peccati; ma bensì voglio servire fedelmente il mio Dio qui in terra, per poi venire a goderlo con voi nel santo Paradiso. Così sia.

– Tre Ave Maria in memoria della desolazione della SS. Vergine