Il Simbolo Esoterico della Svastica

Svastica

Svastica

Termine derivato dal sanscrito swastika, salute. È il più antico simbolo sacro della razza indoeuropea è la croce gammata od uncinata. Essa è formata da quattro braccia uguali terminate da segmenti od uncini ad angolo retto da destra a sinistra, che danno alla figura il senso del movimento. La croce uncinata, simbolo antichissimo svasticaoriginato dalla stilizzazione della ruota semplice o raggiata, è rappresentata sulle ceramiche elamite, sugli idoli femminili di Troia, sui vasi di stile geometrico del Dipylon e su quelli rodii, su statuette fittili, utensili e fibule della Beozia, sui vasi cinerari e le urne a capanna del periodo villanoviano in Italia. A volte la svastica appare in forma curvilinea a doppia “S” incrociata, come in certe decorazioni micenee. Nelle figurazioni indiane la svastica appare al posto del sole, come simbolo di benessere e di vita. Nel Tibet i lama rossi della setta Bon avevano adottato una svastica con segmenti a senso inverso da sinistra a destra. Tale simbolo venne adottato all’inizio del XX secolo da vari gruppi antisemiti, in riferimento alla sua presunta origine ariana (anziché tibetana), e fu poi ufficialmente assunto da Hitler come emblema del partito e dello stato nazionalsocialista. La svastica è anche praticamente formata da quattro eliche che partono da un centro comune per comporre una specie di ruota, quella della creazione e del divenire. Infatti il movimento delle eliche riproduce la corsa solare, la rigenerazione permanente della natura. Questa mette ordine nel caos originario, portando dalla potenza all’atto il quaternario degli elementi. Questi ultimi, emanazioni immediate della Causa produttrice, corrispondono alle eliche della svastica, il cui braccio verticale ingenera simultaneamente l’aria e la terra, mentre da quello orizzontale si dipartono il fuoco e l’acqua. Questi due ultimi elementi occulti agiscono l’uno in senso ascendente e dilatatorio, l’altro inversamente, nel senso del flusso e della costrizione. Entrambi rientrano nella categoria della passività (tratto orizzontale della croce), per determinarvi le alternanze del moto vitale. Gli altri due elementi sono invece i risultati passivi di un intervento attivo. L’uno corrisponde alla volatilità, alla leggerezza che ha conquistato le altezze dove ormai plana. L’altro si è formato dal deposito di sedimenti pesanti che, diventando sempre più spessi e densi, si sono solidificati. Le svastiche fanno parte dei simboli rappresentanti la sapienza. La svastica rappresenta il potere divino, il moto dell’universo e del sole. Si possono trovare svastiche sui batik indù, nell’iconografia delle popolazioni americane precolombiane, in Africa e nell’Europa celtico-germanica.

indoeuropea è la croce gammata od uncinata. Essa è formata da quattro braccia uguali terminate da segmenti od uncini ad angolo retto da destra a sinistra, che danno alla figura il senso del movimento. La croce uncinata, simbolo antichissimo svasticaoriginato dalla stilizzazione della ruota semplice o raggiata, è rappresentata sulle ceramiche elamite, sugli idoli femminili di Troia, sui vasi di stile geometrico del Dipylon e su quelli rodii, su statuette fittili, utensili e fibule della Beozia, sui vasi cinerari e le urne a capanna del periodo villanoviano in Italia. A volte la svastica appare in forma curvilinea a doppia “S” incrociata, come in certe decorazioni micenee. Nelle figurazioni indiane la svastica appare al posto del sole, come simbolo di benessere e di vita. Nel Tibet i lama rossi della setta Bon avevano adottato una svastica con segmenti a senso inverso da sinistra a destra. Tale simbolo venne adottato all’inizio del XX secolo da vari gruppi antisemiti, in riferimento alla sua presunta origine ariana (anziché tibetana), e fu poi ufficialmente assunto da Hitler come emblema del partito e dello stato nazionalsocialista. La svastica è anche praticamente formata da quattro eliche che partono da un centro comune per comporre una specie di ruota, quella della creazione e del divenire. Infatti il movimento delle eliche riproduce la corsa solare, la rigenerazione permanente della natura. Questa mette ordine nel caos originario, portando dalla potenza all’atto il quaternario degli elementi. Questi ultimi, emanazioni immediate della Causa produttrice, corrispondono alle eliche della svastica, il cui braccio verticale ingenera simultaneamente l’aria e la terra, mentre da quello orizzontale si dipartono il fuoco e l’acqua. Questi due ultimi elementi occulti agiscono l’uno in senso ascendente e dilatatorio, l’altro inversamente, nel senso del flusso e della costrizione. Entrambi rientrano nella categoria della passività (tratto orizzontale della croce), per determinarvi le alternanze del moto vitale. Gli altri due elementi sono invece i risultati passivi di un intervento attivo. L’uno corrisponde alla volatilità, alla leggerezza che ha conquistato le altezze dove ormai plana. L’altro si è formato dal deposito di sedimenti pesanti che, diventando sempre più spessi e densi, si sono solidificati. Le svastiche fanno parte dei simboli rappresentanti la sapienza. La svastica rappresenta il potere divino, il moto dell’universo e del sole. Si possono trovare svastiche sui batik indù, nell’iconografia delle popolazioni americane precolombiane, in Africa e nell’Europa celtico-germanica.